Extreme E. UK Jurassic X-Prix, Vince X44 Hamilton, ma RXR Rosberg è Campione

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Loeb e Gutierrez vincitori in Gran Bretagna. Pari punti, il primo Titolo Extreme E è però di Kristoffersson e Taylor, maggior numero di vittorie, 3 a 1. Pausa, “tagliando” Odyssey 21, futuro con calendario ampliato e nuove idee
21 dicembre 2021

Dorset, UK, 19 Dicembre. La prima stagione dell’Extreme E chiude il sipario dalla scenografia del palcoscenico di Dorset, UK. È l’ultimo dei cinque appuntamenti dell’anno UNO, e dopo Arabia Saudita, Senegal, Groenlandia, Italia, è la volta del Regno Unito. Rispettivamente, sono andati in scena Desert X Prix, poi Ocean, Arctic, Island e ora, in chiusura di stagione, Jurassic X Prix. Sulla costa Sud dell’Inghilterra vincono Sébastien Loeb e Cristina Gutierrez, X44 Team, la squadra di Lewis Hamilton, ma Johann Kristoffersson e Molly Taylor, Rosberg eXtreme Racing, si aggiudicano il primo Titolo della storia. Anche l’ultimo capitolo del primo romanzo è avvincente, questa volta come non mai perché tutto si risolve sul filo di lana del traguardo, con un ordine di arrivo solo in parte allineato con le previsioni. Ergo, la Formula inventata da Alejandro Agag ha messo sul tavolo l'ultimo atout dell’anno, confermandosi idea solida, fenomeno di valenza tecnica in crescita funzionale e spettacolo agonistico di grande attrazione.

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Le due Squadre maggiormente accreditate si erano presentate al via del Jurassic X Prix inglese con i favori del pronostico equilibratamente spartiti. Non una questione di punti ma di trend. Maggiore velocità e progressione di risultati per il Team “Inglese”, migliore costante di rendimento per gli “Svedesi”, che comunque arrivavano all’ultimo appuntamento con una situazione nettamente più favorevole: tre vittorie, Desert, Ocean e Island, 129 punti contro 113. Kristoffersson e la Taylor favoriti, evidentemente, ma Loeb e Gutierrez “pericolosi”, soprattutto in considerazione della “fragilità” delle Odyssey 21 in una condizione limite come può esserlo quella di una finale di campionato.

Diciamo subito che non è stato il colpo di scena a decidere per tutti e che, invece, il grande equilibrio finale è frutto della massima espressione dei “caratteri” degli Equipaggi. Loeb e Gutierrez sempre e incondizionatamente all’attacco, del resto non c’era strategia alternativa possibile, Kristoffersson e Taylor grandi controllori, attentissimi alla gestione del vantaggio nominale.

All’epilogo-thriller si arriva progressivamente e con un’accelerazione finale irresistibile. I due “contendenti”, infatti, vincono le rispettive semifinali, X44 la prima e RXR la seconda, e si allineano quindi alla partenza dell’ultima finale dell’anno isolandosi in un duello degno della migliore sceneggiatura.

La partenza della finalissima è a favore di Cristina Gutierrez, che segna la prima svolta del gran finale. La Taylor, dunque, partita altrettanto bene, si preoccupa, invece, di mantenere ritmo e traiettorie di sicurezza. Sono le battaglie “parallele” che ingarbugliano la finale. Allo switch, il cambio dei Piloti alla guida delle supercar elettriche Odyssey 21, Loeb riprende saldamente le redini della corsa, mentre Kristoffersson, per star lontano dai guai, scade in funzione del caso creato davanti alla vettura di RXR, fino alla quinta posizione. In quel momento X44 è virtualmente al comando della gara e del Campionato, ma il caso secondario vuole che la macchina di Carlos Sainz lamenti un problema di frizione e, rallentando, favorisca il ritorno in quarta posizione di Kristoffersson.

A quel punto i giochi sono fatti. Loeb e la Gutierrez vincono il loro primo X Prix davanti a JBXE, Kevin Hansen e Mikaela Ahlin-Kottulinsky, e Andretti United, Timmy Hansen e Katie Munnings, i vincitori dell’Arctic X Prix, raggiungono quota 155 punti, che tuttavia non bastano loro per aggiudicarsi il Titolo.

Johann Kristoffersson e Molly Taylor, infatti, tagliano il traguardo al 4° posto, conquistano 42 punti e salgono, identicamente, a 155 punti. A quel punto, regolamento alla mano, bisogna contare le vittorie di X Prix e non c’è storia.

RXR, il Team di Nico Rosberg è Campione Extreme E 2021. X44, la squadra di Lewis Hamilton, e seconda, casi paralleli, XBE è terzo.

Con calma e eccitazione, ora, possiamo pensare alla stagione 2022. Sinteticamente, crescerà il numero degli appuntamenti, la formula presterà maggiore attenzione al pubblico, e le auto “subiranno” un upgrade che eliminerà i difetti di gioventù delle innovative Supercar Elettriche rendendo le Odyssey 21 ancora più competitivi e spettacolari.

Buon Natale all’Extreme E!

 

© Immagini Red Bull Content Pool, Xtreme E, Cupra Media

L’Auto: Odyssey 21 Electric SUV

È una “belva” ispirata esteticamente, e in parte anche nella “ciclistica”, agli ultimi dettami delle opere meccaniche della Dakar. È stata avvistata per la prima volta nel 2019 al Goodwood Festival e sviluppata con i partner di Spark Racing Technology. Poche le guidelines imposte da Alejandro Agag, l’argentino deus ex machina dell’Extreme E: full electric, full terrain, potenza e coppia da primato. Risultato, un super SUV di una tonnellata e mezza capace di 400 kw (550 cavalli, e volendo oltre), 1.000 nm, 0-100 in 4 secondi o poco più. C’è anche un bottone che scatena un extra power per un tempo limitato per ogni giro. Un mezzo molto speciale e inedito, dunque, fortemente ispirato alle GP del Deserto ma anche alle Formula E. Ma la “matrice Agag” è garanzia di avanguardia e originalità.

 

Il Format di Gara.

Percorso naturale… “improved” con salti, guadi, terrapieni, dune

2 Giorni di Gara, Sabato e Domenica

Sabato. 2 Manche per ogni Team, Qualifica 1 e Qualifica 2, punteggio

Domenica. Semifinale 1, Semifinale 2 (Crazy Race), Finale

2 Giri del tracciato per ogni Gara. 1 giro l’uomo, l’altro la donna, lo “switch” è parte della Gara

Risultati “visibili”, sull’ordine di arrivo, non sui tempi della manche

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