Extreme E. Island X Prix 1. Vince l’Hummer, Allarme Rosso Incidente Sainz

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Sainz in testa, colpito e affondato da Kristofferson, finisce in ospedale. Vince RXR Rosberg. Poi Kristoffersson è penalizzato di 30 secondi e l’Island X Prix 1 va per la prima volta a Leduc-Price, Hummer Chip Ganassi. Qualcosa è stato trattato superficialmente
8 luglio 2022

Teulada, Sardegna, 7 Luglio. Va bene tutto (o quasi) ma non che lo spettacolo del Motorsport torni ad essere così “maschio” da dover contare sull’effetto corrida per richiamare l’attenzione. Lo testimonia, suo malgrado, il “Matador”, Carlos Sainz, vittima di un incidente che ha stravolto l’andamento della finalissima dell’Island X Prix 1 falsandone il contenuto sportivo. Insomma, tra il raffinato confronto agonistico e la roulette russa c’è una bella differenza, e sarà meglio chiarirne definitivamente il senso sottolineando in rosso gli errori che hanno portato all’indesiderato epilogo della prima data Extreme E in Sardegna.

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È andata così. Il contesto sportivo è di primo livello, e la trasposizione dell’arte della Dakar nell’Extreme E, operata con l’iniezione nella serie dei fuoristrada elettrici di miti del calibro di Carlos Sainz, Sébastien Loeb e, ultimo in ordine di tempo, Nasser Al Attiyah, ha fatto luccicare gli occhi ad appassionati e organizzatore, Alejandro Agag per la Serie, anche se un riconoscimento iridologico potrebbe rivelare riflessi di natura assai diversa. Il confronto dei Dakariani, nell’amalgama effervescente di fuoriclasse della pista, dei Rally e del Rallycross, ha immediatamente portato all’affermazione della Serie e della vettura monotipo progettata e realizzata apposta, la Odyssey 21 elettrica da oltre 500 cavalli. E di conseguenza dei contenuti spettacolari.

È la finalissima. Ci si arriva dopo le libere, due turni di qualifica, due semifinali e il ripescaggio di un Equipaggio con la Crazy Race. Lo scenario è quello desertico e meraviglioso della base addestrativa militare di Capo Teulada spazzato da un vento arroventato, lo sfondo è il blu spettacolo della rada di Porto Pino su cui galleggia la St. Helena, la nave simbolo dell’indipendenza responsabile dell’Extreme E. 5 macchine schierate sulla linea di partenza. Sono quelle di Ahlin Kottulinsky-Kristoffersson, RXR Rosberg, i leader e detentori, di Scheider-Molinaro, Xite Energy, Hansen-Hosas, JBXE, Sainz-Sanz, Acciona Sainz, e di Leduc-Price, Hummer. La seconda Semifinale ha lasciato a casa l’Odyssey 21 X44 Hamilton di Loeb e della Gutierrez, e la Crazy Race ha eliminato l’ABT Cupra di Al Attiyah e della Kleinshmidt. Il sogno del confronto tri-stellare Dakariano era già saltato con l’eliminazione della Cupra dal giro delle semifinali, e oggi doveva essere azzerato a avvilito dall’incidente di Carlos Sainz Senior nella settimana in cui CS Junior vinceva il suo primo Gran Premio di Formula 1.

La partenza della finale è un capolavoro di Sainz. Il Matador lancia la rossa Acciona sul percorso di sinistra e prende il largo. Dal tracciato di destra emerge per primo Kristoffersson. Alla ricongiunzione sulla pista principale lo spagnolo è in vantaggio ma lo svedese non da strada e va all’incrocio pericoloso. La collisione è inevitabile, ma quel che diventa disdicevole è che Sainz, sulla corsia diventata uno stretto corridoio, non ha spazio di manovra, decolla su un dosso e va in vite, disintegra la propria macchina contro il terrapieno e rimane intrappolato e dolorante nella cellula di sicurezza. Riesce a scendere e a stare sulle gambe, ma poco dopo si piega ed è vinto dal dolore. La corsa va in regime di bandiera rossa, Sainz è soccorso e trasportato all’ospedale di Cagliari con l’elicottero dell’Esercito di guardia alla Base. Ne uscirà solo con la gran botta di dolore, per fortuna e per la fibra del Campione WRC e della Dakar, ma questa non può essere una sentenza, bensì solo la circostanza fortunata.

L’incidente è spaventoso, ma la disinvoltura con cui viene trattato lo è di più. Le macchine vanno allo Switch, cambiano Pilota e riprendono dopo un lungo intervallo, a pista sgombra. Mikaela Ahlin-Kottulinsky completa l'opera e taglia il traguardo davanti a Sara Price e Tamara Molinaro, Kevin Hansen quarto e Sainz… a 1 giro! Podio, inni nazionali e interviste. Infine, e alla fine dell’investigazione, Kristofferson e il Team RXR vengono penalizzati di 30 secondi per la manovra, passano al terzo posto e a vincere per la prima volta all’appuntamento dell’Extreme E è l’Hummer Chip Ganassi di Kyle Leduc e Sarah Price, con Tamara Molinaro e Timo Scheider che salgono al secondo posto.

Non vorrei dire, ma se la manovra evidentemente azzardata e pericolosa del pur bravo Johan Kristoffersson vale appena 30 secondi, allora vuol dire che dal prossimo X Prix, per l’appunto il secondo Island X Prix nella stessa base Militare tra due giorni, potremo ammettere l’eliminazione diretta, e fare dell’Xtreme E il remake della cruenta corsa delle bighe. In questo caso l’ammenda non vale neanche come cartellino giallo. Primo perché Sainz sarà giustamente incazzato come una biscia, secondo perché non gli avranno restituito niente del maltolto, terzo perché il sorridente Kristoffersson rischia di non capire. Se di 30 secondi di doveva parlare dando la morale di un regime di condizionale, che io sappia lo svedese non ha precedenti, personalmente ci avrei aggiunto il bonus di almeno un paio di sberle, di quelle che mezzo secolo fa si poteva e ti aprivano un mondo!

Se ne riparlerà.

© Immagini Red Bull Content Pool - Xtreme E - Cupra Media – PB

Island X Prix 1. Risultato finale.

1. N°99 GMC Hummer EV Chip Ganassi Racing. Leduc-Price

2. XITE ENERGY Racing +11.853. Scheider-Molinaro
3. Rosberg X Racing +19.637. Kristoffersson-Ahlin Kottulinsky
4. JBXE +23.434. Hansen-Hosas
5. ACCIONA | SAINZ XE Team DNF. Sainz-Sanz

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