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Antofagasta, Cile, 21 Settembre. I piani di Cupra. Hernan Rivera Letelier è un romanziere cileno. Abita nel Nord-Ovest del Paese, ad Antofagasta, e ha raccontato l’epopea delle salnitrere del Deserto di Atacama, che è il “Deserto più arido del Mondo”. Sono storie delicate e istruttive, vale la pena di leggere. Ora, Hernan magari neanche sa cosa si sta preparando fuori città, in pieno Deserto. E neppure quello che si prepara nella nuova era della mobilità sostenibile nel suo Paese. O forse sì, la gente del deserto vive defilata, discreta. Non si intromette mai, però sa tutto e controlla con attenzione lo scorrere della vita al ritmo del tempo.
Quindi Rivera Letelier saprà che il fine settimana di fine settembre porta sulle rive del Pacifico il penultimo appuntamento dell’Extreme E, la Serie dei Super SUV elettrici inventata da Alejandro Agag che sta ottenendo un grande successo sotto i profili dell’attrazione sportiva e dell’impegno a… cambiare mentalità in quanto a salvaguardia delle risorse e dell’ambiente in cui ci tocca vivere.
Fine settimana dei giorni 24 e 25 Settembre. È la data del Copper X Prix, dove Copper sta a sottolineare un’altra delle grandi risorse del Paese, le famose (la più di tutte è Chuquicamata) miniere di rame dell’Atacama. La Corsa, infatti, non si svolge in vicinanza del Pacifico, ma va a disegnare il proprio percorso nell’entroterra, 150 Km verso il Nerd-Est di Calama e dell’impianto minerario di Centinela. C’è da aspettarsi il terreno più duro e difficile del deserto, in questo caso spesso coperto da una patina di micidiali detriti rocciosi. Condizioni limite anche per le alte temperature. Niente di nuovo sotto il profilo dell’impegno, l’Extreme E non è mai una passeggiata, ma qualche utile esperienza per dare alla missione quell’atout in più.
È il caso di Cupra, che scende in Cile con un Team particolarmente esperto. A guidare la Campagna Copper Extreme E è, infatti, Nasser Al-Attiya, il “Detentore” della Dakar che ha già conosciuto a fondo i terreni dell’Atacama per avervi vinto, in particolare nel 2011 proprio in questo Deserto. Insieme a Jutta Kleinschmidt, l’unica donna vincitrice della stessa Dakar, l’Equipaggio della Cupra Tavascan XE prepara una missione delicata e impegnativa, ma perfettamente alla portata dell’esperienza. Tra l’altro c’è da “vendicare” un’esclusione dall’ultima Island X Prix non proprio ben digerita, per un frangente regolamentare tecnico banale e fatto pesare in maniera forse esagerata (era una fibbia della quadrupla cintura di sicurezza il… guasto punito) proprio quando si profilava il risultato pieno. Pazienza: comprovata la competitività del “pacchetto” si può e si deve tornare a puntare al massimo senza disturbi da recriminazione.
Non è solo questo. Cupra esiste formalmente da pochissimo, dal 2018 (anche se era da tempo nelle vene dei suoi artefici e della storia del Gruppo), e non era stata prima d’ora nelle vetrine di quel Paese. Ecco che l’occasione è doppia e interessante: portare nello stesso tempo il vento della competizione e la corrente dell’impegno commerciale in quei luoghi. Non è del tutto un caso se, proprio in queste settimane e nei giorni che precedono l’appuntamento agonistico, Cupra è arrivata con le sue auto in Cile, continuando nell’estensione della rete commerciale sudamericana che già comprende Colombia, Perù e Messico.
L’appuntamento Extreme E è il gemellaggio ideale, motoristico, ma il senso di attenzione di Cupra per lo Sport si è manifestato durante il lancio del marchio nel Paese, con l’organizzazione di un torneo di padel incentrato sulla partecipazione dell’asso e Cupra ambassador Fernando Belasteguín.
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