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Kangerlussuaq, Groenlandia, 29 Agosto. Kangerlussuaq, 500 abitanti e un’affascinante desolazione tra ghiacciai, letti di fiume in secca (in questo periodo, e pietraie. Quella della prima volta in Groenlandia è stata una battaglia “titanica”, disseminata di “bombe” di colpi di scena e dura quanto basta per portare la tensione agonistica ben vicina ai suoi confini. Questa volta l’ha spuntata il Team Andretti United, ai danni dei leader della serie, Team Rosberg X Racing, ma per lungo tempo prima l’accesso alla prima fonale a cinque, e poi durante le fasi finali dell’eccitante evento, lo scenario possibile è stato vastissimo.
È la prima volta che un evento del Motorsport (anche se il termine “Motor” andrebbe in questo caso meglio specificato), sceglieva come scenario agonistico il territorio della grande Isola del Nord, e assai probabilmente anche l’evoluzione dei SUV Elettrici, il prototipo Odyssey 21, ha trovato terreno per le sue… gomme.
Il primo giorno ha stabilito che già passare il turno delle libere non era una formalità, numerosi gli incidenti e i guasti, poi la corsa in Groenlandia si è distesa nella sua migliore espressione di incertezza dovuta alla formula “armi pari” elaborata da Alejandro Agag e dal suo Team organizzatore. Vittime “parziali” della giornata storica inaugurale anche i Team Acciona di Sainz e Sanz e gli stessi leader del campionato, Kristoffersson e Taylor. In questo contesto di assoluta incertezza iniziava a farsi strada l’idea che a vincere la loro prima corsa potessero essere Loeb e la Gutierrez. Il duo del Team X-44 di sua maestà Lewis Hamilton, infatti, si faceva largo e alla fine dei “preliminari” imponeva la classe, ma soprattutto la grinta del 9 volte Campione del Mondo WRC.
La prima semifinale del sabato portava acqua al mulino di Loeb e Gutierrez, che avevano spento le velleità del Team Acciona e superato lo “shock” di un sorpasso tattico di Sarrazin, poi risultato fatale per l’auto del Team Veloce Racing. La seconda semifinale, invece, era più equilibrata, ma non per questo priva di sorprese. Kristoffersson, infatti, perdeva una relativamente facile leadership a causa di un errore di guida, ed era in quel momento che prima Ekstrom-Kleinschmidt (poi fermati da un guasto) e poi Timmy Hansen-Cummings mettevano sul piatto dell’imminente finale la loro posta.
Sembrava, dunque poteva essere Loeb-Gutierrez, ma non è stato. La finale a cinque (inizialmente 3, poi 4, infine la configurazione attuale che sembra essere quella definitiva), culmine domenicale dell’Evento alla sua stagione inaugurale conferma che l’affinamento regolamentare gioca un ruolo decisivo nella crescita spettacolare della serie.
Ed è stata per ungo tempo battaglia all’ultimo… sasso tra Timmy Hansen e Catie Munnings, da una parte, e Johan Kristoffersson e Molly Taylor, dall’altra, dalla quale sono di fatto stati esclusi i favoriti della vigilia Sébastien Loeb e Cristina Gutierrez, “colpevoli” di una foratura durante il primo giro della super finale, giusto nel “Giardino dei Sassi”, micidiale sezione dopo il letto del fiume al Ghiacciaio Russell. Non era finita, e ancora piccoli colpi di scena rallentavano gli “sfidanti” favorendo la salita al podio del “fratellino” di Timmy, Kevin Hansen, in coppia con Mikaela Åhlin-Kottulinsky, e della coppia iberica di Acciona Team, Carlos Sainz e Laia Sanz. Tutto da rifare… a casa nostra, in Sardegna, a Ottobre. Tutto questo e di più è, d’altra parte, il bello del (migliore) Sport.
Arctic X Prix. Classifica Finale
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