Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
L'Unione Europea apre una consultazione pubblica per l'individuazione di criteri per la classificazione delle attività delle case automobilistiche a seconda della CO2 emessa. Secondo le intenzioni di Bruxelles, la produzione di un'automobile verrà considerata un investimento green solamente se riguarderà un'ibrida plug-in o un'elettrica, e, dal 2026, solo le vetture a emissioni zero. Questo non significa, però, che la Commissione Europea voglia imporre limiti alla produzione e alla vendita di auto. Conferirà, però, un'etichetta ecosostenibile per chi voglia investire su progetti green.
Una strategia pensata per evitare il cosiddetto greenwashing, l'ambientalismo di facciata, e scongiurare gli investimenti in progetti apparentemente green, ma tutt'altro che ecosostenibili nella pratica. Verrà così stilata una lista delle attività basata su criteri tecnici, in modo tale da stabilire se un investimento sia sostenibile o meno. Fino al 2026, per le auto la regola prevede emissioni di CO2 sotto i 50 g/km e includerà anche le PHEV. Da lì in poi, verranno considerate green solo le vetture elettriche.
Il piano, pur non prevedendo di fatto delle restrizioni, preoccupa i costruttori europei, che temono che questa scelta possa scoraggiare gli investimenti nel comparto automotive proprio nel momento in cui ne avrebbe più bisogno. Anche perché la classificazione degli investimenti stabilisce criteri molto più severi rispetto a quelli degli obiettivi sulla CO2 per le case automobilistiche, con una media di 95 g/km di CO2 in gamma. Una volta raccolti i pareri, la proposta sarà vagliata dal Parlamento Europeo. In caso di approvazione, entrerebbe in vigore dal 1° gennaio 2022.