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Sono stati più di 325 gli espositori nazionali e internazionali all'e-Tech Europe 2024 che, per la terza edizione, è stata ospitata dalla Fiera di Bologna il 7 e 8 maggio.
La giovane fiera dedicata alle novità della mobilità elettrica, nell'arco dei due giorni della manifestazione ha raccolto un nuovo traguardo positivo: 325 espositori e oltre 4.000 presenze. All'interno della fiera, oltre alle diverse aziende presenti, si sono svolte oltre 40 tra conferenze, workshop seminari ed eventi formativi che esplorano le varie novità in arrivo: pagamenti pos, ricarica dei veicoli, filiera, motori e batterie. Insomma, tutto ciò che circonda la mobilità elettrica.
Per l'occasione, sono stati organizzati cinque saloni tematici distribuiti in tre padiglioni. Gli spazi fieristici hanno fatto da palcoscenico alla seconda edizione di E-Charge, che ha illustrato le ultime tecnologie e i servizi per la ricarica dei veicoli elettrici. Inoltre, accanto ai sottosaloni, era presente Re-Battery (raccolta, smistamento,riciclo e trattamento delle batterie per veicoli elettrici) e Interiorors Global (soluzioni per l'allestimento degli interni).
Oltre al futuro, all'e-Tech Europe era presente anche un piccolo viaggio nella storia dell'auto a batterie: dai primi dell'Ottocento fino ai giorni nostri. Infatti, oltre ad un percorso realizzato attraverso 31 pannelli descrittivi, erano esposte tre vetture completamente diverse l'una dall'altra: Emilia 4 (prototipo a energia solare ideata da Onda Solare), una C-60 V - Pope del 1909 e una LEM del 1974 disegnata da Giovanni Michelotti ( quest'ultime esposte dal Mauto).
Come anticipato, la fiera ha dato l'occasione a centinaia di espositori di poter mostrare i propri prodotti o servizi che coinvolgono il mondo della mobilità elettrica.
Uno degli oggetti che i possessori di vetture elettriche hanno bisogno obbligatoriamente è sicuramente il cavo di ricarica: un oggetto tanto semplice, ma allo stesso tempo sempre uguale. Infatti, tra le tante aziende presenti, c'è una realtà 100% italiana che emerge dai tanti prodotti presenti sul mercato, grazie soprattutto ad una sua caratteristica: la personalizzazione. L'azienda in questione si chiama Matcavi, nata nel 1992 per la produzione di cavi di alimentazione per elettrodomestici e che, solo qualche anno fa, ha deciso di entrare nel mondo della mobilità fornendo dei cavi per le vetture elettriche completamente personalizzabili.
La filiera dell'automotive è in continua evoluzione e, per migliorare i processi produttivi, sono molte le soluzioni che vengono impiegate dai vari produttori. Infatti, oltre al processo produttivo, alcune aziende hanno esposto dei piccoli robot che possono essere impiegati per diversi lavori. Certo, non è una novità, ma è pur sempre affascinante poter vedere - nonostante fossero delle simulazioni - dei robot che migliorano il processo produttivo di un'azienda.
La transizione energetica è necessaria per ridurre le emissioni e, già da tempo, sono diverse le soluzioni per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Tuttavia, molto spesso accade che non usufriamo degli spazi in modo efficiente e, nonostante possa sembrare una banalità, sono ancora pochi i parcheggi a usufruire dello spazio al 100%. L'azienda di cui sto parlando è anch'essa 100% italiana, si chiama Soave e si occupa di soluzioni che permettono di sfruttare qualsiasi posto auto, proponendo anche dei tetti pre-fabbricati che si possono "semplicemente" poggiare sullo spazio di sosta già fabbricato, senza che ci sia il bisogno di fare particolari lavori al terreno (quindi, anche con un costo minore).
A Bologna erano presenti anche diverse soluzioni di mobilità e, purtroppo, l'unica casa automobilistica ad essere presente in occasione dell'e-Tech Europe è stata Volvo (anche Polestar). Nel loro stand era presente la già nota EX30, ma molto interessante da vedere è stata la piattaforma utilizzata dalla nuova elettrica, grazie ad un modello in scala 1:1 che permetteva di capire la disposizione di tutti i componenti della vettura (batterie, motore elettrico, inverter ecc). Inoltre, rimanendo nel settore delle quattro ruote, erano anche presenti le diverse squadre universitarie dei progetti delle Formula SAE che, per l'occasione, hanno esposto le proprie formula 100% elettriche.
Per quanto riguarda il settore delle due ruote - molto più presente delle quattro - erano diverse le aziende che hanno esposto le proprie soluzioni di mobilità. Tuttavia, una tra queste ha suscitato un certo interesse per il design: una piccola bobber elettrica made in UK. Il suo nome è Meaving RM1 ed è una piccola moto elettrica che ci fa tornare indietro negli anni Quaranta, ma con un chiaro sguardo al futuro.
La RM1 è il primo modello marchiato Maeving e si tratta di una 125 equiparata - quindi guidabile anche con patente B - spinta da un motore ruota Bosch da 3 kW di potenza e 4,4 kW di picco, inserito in un cerchio a raggi d'alluminio. L'elettrica è equipaggiata con due batterie estraibili LG (ciascuna da 2 kWh) che permettono un'autonomia di circa 130 km. Una moto che punta molto sul design e, forse, anche ad una giovane clientela, soprattutto per il prezzo: circa 5.000 euro (minore a molti scooter elettrici che sono attualmente sul mercato).