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All’inizio dell’anno, la casa molisana ha svelato sul suo sito la DR1.0, una city car elettrica che vuole inserirsi in un mercato con poca offerta e che, per farlo, offre un equipaggiamento di serie che solitamente si trova su vetture di segmento più alto.
Le dimensioni sono molto interessanti e, con una lunghezza di soli 3,2 metri; la DR1.0 è più corta di 50 centimetri rispetto alla Panda, inserendosi così in un segmento delle citycar ultracompatte, governato da sempre dalla Smart.
L’auto ha molto in comune con la Chery EQ1, ma offre una struttura rivista e utilizza sia acciaio sia alluminio, con un design che non è stravagante come altre vetture cinesi.
La forma richiama quella di una goccia d’acqua, le linee sono stondate nella parte anteriore (utili anche a migliorare il coefficiente aerodinamico) e verticali al posteriore, offrendo così un portellone perpendicolare all’asfalto. Tuttavia, nonostante sia omologata per quattro posti a sedere (si, ha due posti nella parte posteriore), il bagagliaio ha una volumetria di appena 110 litri, che salgono a 630 litri se vengono abbattuti i sedili posteriori.
L’auto è dotata di un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 61 CV e 150 Nm, alimentato da una batteria da 31 kWh (ricarica in AC fino a 6,6 kW e in DC fino a 40 kW, 20-80% in 35 minuti).
Per capire meglio l’autonomia della vettura, nonostante si tratti di una city-car, ho percorso poco più di 100 km e, senza badare al consumo, ho provato la DR1.0 con una temperatura massima di 10 gradi, clima sempre acceso e un percorso svolto per più del 70% in extra-urbano/tangenziale (velocità codice di 90 km/h).
Secondo il ciclo WLTP, la DR1.0 promette un'autonomia di circa 210 km nel ciclo combinato e fino a 294 km in un percorso urbano. Tuttavia, nonostante non abbia testato la vettura in autostrada, alla fine della prova il computer di bordo segnava 144 km di autonomia residua (percorrendo 105,2 km), un buon risultato se consideriamo che il percorso non è stato fatto solo in un contesto urbano.
In queste condizioni, un’autonomia di circa 250 km può essere facilmente raggiunta e, molto probabilmente, si può arrivare a circa 300 km in un contesto urbano (se non di più con temperature più miti).
Come anticipato, la vettura è equipaggiata con molti accessori di serie e ha tutta la tecnologia necessaria per la routine quotidiana. Il pannello delle portiere, sia nella parte superiore che inferiore, presenta delle plastiche rigide; all’altezza dei pulsanti per l’apertura/chiusura dei finestrini elettrici è presente un tessuto abbastanza morbido con una percezione della qualità media.
I sedili anteriori sono comodi alla guida, ma se per il passeggero la regolazione è elettrica, il conducente può posizionare il sedile solo manualmente e solo in lunghezza e non in altezza (lo sterzo può essere regolato solo in altezza e non in profondità). Forse sarebbe stato meglio avere tutti e due i sedili manuali, con la possibilità di una maggiore regolazione del volante. Inoltre, nella prova ho riscontrato un piccolo problema: i tasti posizionati lateralmente nel sedile anteriore del passeggero (probabilmente messi per facilitare l’uscita dei passeggeri posteriori), non funzionavano molto bene.
A differenza di molte altre citycar, la DR1.0 è equipaggiata con un display da 10 pollici per l’infotainment, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay collegando lo smartphone via cavo e, poco sotto lo schermo, sono presenti i comandi manuali per il clima (in automatico, il consumo è di circa 1/1,5 kWh). Inoltre, tra i due sedili anteriori è presente un piccolo tunnel centrale, nella cui parte inferiore è possibile riporre gli oggetti.
Per usufruire dell’infotainment con lo smartphone, le prese USB sono nascoste nella parte inferiore del tunnel centrale, una posizione scomoda quando si cerca di collegare il cavetto. Un’altra piccola nota dolente è l’impianto stereo della vettura, non aspettatevi un suono corposo o limpido, la qualità dell’audio è paragonabile ad una qualsiasi cassa bluetooth.
Come quasi tutte le vetture elettriche, anche la DR1.0 è dotata del freno a mano automatico e, per poter parcheggiare in serenità, l’auto è dotata anche di sensori per il parcheggio, con tanto di videocamera posteriore.
L’auto ha una massa di appena 1.050 kg e, grazie ad una sospensione di tipo MacPherson all’anteriore e una di tipo indipendente al posteriore, la DR1.0 si è dimostrata molto adatta in extra-urbano e in città.
La vettura è equipaggiata con dischi freno ventilati all’anteriore e pieni al posteriore, forse una scelta sprecata per una vettura come lei. Infatti, diversamente dalle vetture termiche, l’impianto frenante delle vetture elettriche viene utilizzato con meno frequenza, grazie alla frenata rigenerativa del motore elettrico. Se DR avesse equipaggiato la vettura di freni a tamburo al posteriore, forse sarebbe stato meglio sia per la durabilità nel tempo (se il disco non viene utilizzato inizia a ossidarsi) che per il prezzo della vettura in sé, che poteva essere leggermente inferiore.
La frenata rigenerativa può essere impostata su sette diversi livelli e, nonostante la potenza del motore elettrico non sia molta, sarebbe stato più confortevole se fosse stata più potente, soprattutto per il traffico cittadino.
La casa automobilistica dichiara un'accelerazione da 0 a 100 km/h in 17 secondi e, per lo 0-50 km/h, il cronometro ferma il tempo a 5 secondi. Invece, per quanto riguarda la velocità massima, DR riporta 120 km/h e, nonostante ci voglia un po’ a raggiungere quella velocità (sicuramente molto meno di una Dacia Spring, per intenderci), la DR 1.0 segna sullo schermo anche una velocità di oltre 130 km/h (forse anche maggiore): ben oltre le esigenze di una citycar.
La DR1.0 si propone sul mercato a un prezzo di listino di 26.900 euro, ma con promozioni e gli attuali incentivi, il costo può scendere a 19.900 euro se viene rottamata una vecchia vettura* (21.900 senza rottamazione).
Un prezzo di partenza che poteva scendere di qualche migliaio di euro se alcuni equipaggiamenti come i dischi freno al posteriore o il sedile elettrico (un po’ inutili per una citycar elettrica di questo tipologia) non fossero stati montati.
Nel 2024, se gli incentivi dovessero cambiare (qui per avere più info), il prezzo della DR1.0 potrebbe scendere addirittura a 13.150 euro (per ISEE inferiore a 30.000 euro) o 15.900 euro nel caso in cui si rottami una vecchia vettura da Euro 2 in giù.
Concludendo, attualmente l’auto è sicuramente un’ottima alternativa per chi cerca una piccola elettrica cittadina. Tuttavia, nel 2024 arriveranno molte altre vetture elettriche che costeranno poco meno di 25.000 euro con dimensioni più generose rispetto alla DR1.0 (caratteristica che può essere un vantaggio o meno rispetto alle proprie necessità) e, con modelli come la Renault R5 e la Citroen e-C3 o la futura Panda Elettrica, la piccola DR potrebbe sicuramente prendere il posto sul mercato delle piccole Smart EQ, vettura che ormai è prossima all’uscita di produzione.
*Prezzo promo a € 19.900 grazie al bonus DR di € 2.000 e all’ecobonus statale di € 5.000, ormai disponibile da quando è stata svelata la vettura
Dr
ss. 85 venafrana km 37,500
Macchia d'Isernia
(IS) - Italia
800 77 11 22
https://www.drautomobiles.com/
Dr
ss. 85 venafrana km 37,500
Macchia d'Isernia
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