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La visita ufficiale a Taiwan della speaker alla Camera USA, Nancy Pelosi, vissuta come un affronto e definita una provocazione dal governo di Pechino, sta innestando non solo un'esibizione muscolare nel mare asiatico da parte delle forze armate cinese, ma inizia a provocare anche conseguenze di importante rilievo economico.
Infatti Catl (Contemporary Amperex Technology Co. Ltd.) tra i maggiori produttori mondiali di batterie per auto elettriche avrebbe messo in stand by l'ipotesi di sbarcare sul continente americano per impiantare fabbriche in Messico ed addirittura negli stessi USA, in particolare in Texas.
L'azienda cinese con sede a Fujian, direttamente dall'altra parte dello Stretto di Taiwan rispetto all'isola contesa, è tra i primari fornitori di Tesla e Ford: secondo quanto riporta la Reuters, avrebbe ricevuto pressioni per stoppare il suo piano espansionistico, in attesa di sviluppi a livello diplomatico della crisi che sta complicando le relazioni tra i due colossi mondiali.
Si attende ul'annuncio ufficiale del rinvio al prossimo ottobre, se non addirittura ad inizio 2023, delle operazioni di realizzazione dei nuovi impianti, anche se per il momento la stessa Catl non rilascia dichiarazioni in merito ed anche Ford e Tesla si trincerano dietro la formula di rito del «no comment».
La Reuters ricorda anche il disegno di legge redatto dai senatori democratici Chuck Schumer e Joe Manchin, che potrebbe impatti sulla decisione di Catl, visto che prevede restrizioni sulla possibilità di utilizzo di materiali delle batterie in arrivo da Paesi con i quali gli USA hanno relazioni diplomatiche complicate, malgrado l'esistenza di precedenti accordi di libero scambio.