Colonnine: per Acea, in Europa presenza non equilibrata

Colonnine: per Acea, in Europa presenza non equilibrata
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Per l’associazione dei costruttori è evidente la concentrazione dei punti di ricarica nell’Europa del Nord
1 luglio 2021

La buona notizia è che le colonnine di ricarica prolificano in Europa; quella cattiva è che sono concentrate al 70% in sole tre nazioni.

È quanto rileva Acea, l’Associazione europa di costruttori di veicoli, che in  base alla documentazione in suo possesso denuncia come su un totale di circa 225.000 colonnine installate, due su tre siano concentrate nei Paesi Bassi (al 29,7% del totale continentale), in Francia (20,4%) ed in Germania (19,9%).

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L’Italia è al quarto posto per disponibilità totale, ed anche questa che sembrerebbe una buona notizia però rivela tutta la sua negatività analizzando il dato percentuale (5,8% del totale) ed il netto distacco dalle nazioni sul podio.

Il fatto che oltre i due terzi dei punti ricarica si trovino in paesi che assommano solo il 23% della superficie dell'UE, con il restante 30% sparso nel 77% del continente, prefigura una situazione di forte squilibrio e di potenziale resistenza alla diffusione della mobilità elettrica, con i paesi dell'Europa orientale, dalle Repubbliche baltiche alla Grecia, l'Irlanda e il Portogallo che appaiono quelli dove il deficit infrastrutturale appare più rilevante.

In vista del 14 luglio, quando verranno rese note le proposte della Commisione Europea sugli standard di emissioni di CO2 e sulla revisione della direttiva sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, Acea ha rinnovato l'invito all'Unione Europea per puntare ad avere almeno un milione di punti ricarica entro il 2024. 

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