Citroen, il ritorno della 2CV, i primi render di Autocar, il fascino retrò, ma qualcuno dice no

Citroen, il ritorno della 2CV, i primi render di Autocar, il fascino retrò, ma qualcuno dice no
Pubblicità
Citroen sta considerando il ritorno della leggendaria 2CV, oltre tre decenni dopo la fine della sua produzione, ma sono solo speculazioni?
24 gennaio 2025

Secondo informazioni esclusive rivelate da Autocar, sono già in corso i primi lavori di design per un modello erede di quella che è stata ampiamente riconosciuta come l'auto che ha motorizzato la Francia del dopoguerra. Sebbene il progetto sia ancora in una fase preliminare, questa decisione rappresenta un cambio di rotta per Citroen, che in passato aveva escluso il ritorno della 2CV.

A influenzare questa svolta sarebbe stato il successo della Renault 5 in chiave moderna, proposta con un prezzo di partenza competitivo di circa 25.000 euro. Infatti, l'hatchback francese ha riscosso un immediato successo, con 9.973 unità vendute in un solo mese, superando di 1.721 unità le vendite della nuova Citroen e-C3. La Renault 5 ha anche contribuito all'aumento della quota di mercato di Renault nel settore delle auto elettriche in Francia, passata dal 16,3% nei primi dieci mesi del 2024 al 23,2% nel solo mese di novembre.

A differenza della Renault 5, che reinterpreta in chiave evolutiva il modello originale, la nuova 2CV dovrebbe rimanere più fedele al design iconico del passato. Già con l'Ami, presentata al Salone di Parigi 2024, Citroen ha dimostrato il proprio interesse per modelli dal sapore retrò, riprendendo elementi stilistici della 2CV come i fari sporgenti e le nervature sulle ali. Pierre Leclercq, responsabile del design di Citroen, ha dichiarato ad Autocar che il marchio non esclude l'idea di modelli ispirati al passato, pur mantenendo un focus sull'importanza della filosofia progettuale del brand.

Come l'originale, anche la nuova 2CV punterà su semplicità e accessibilità, elementi chiave nell'attuale contesto di transizione verso la mobilità elettrica e di aumento dei costi di produzione. Per mantenere i prezzi contenuti, la nuova 2CV potrebbe sfruttare la piattaforma Smart Car del gruppo Stellantis, la stessa che equipaggia modelli come la nuova C3, la Fiat Grande Panda e la Opel Frontera. Tuttavia, potrebbero essere introdotte ulteriori semplificazioni per ridurre ulteriormente i costi di produzione.

Sul fronte delle motorizzazioni, la nuova 2CV darà priorità all'efficienza piuttosto che alle prestazioni, adottando una batteria di piccole dimensioni per contenere i costi. Il CEO di Citroen, Thierry Koskas, ha sottolineato che il costo delle batterie rappresenta circa il 40% del prezzo finale di un'auto elettrica e che sono necessari progressi significativi per abbassare i prezzi. Un possibile riferimento è la Dacia Spring, che con una batteria da 26,8 kWh e un'autonomia di 225 km ha un prezzo di partenza di 17.900 euro.

La piattaforma Smart Car di Stellantis supporta anche propulsori a benzina e mild-hybrid, ma la compattezza del design della nuova 2CV potrebbe favorire una configurazione esclusivamente elettrica. Anche la Renault 5, secondo i designer, non avrebbe potuto mantenere le sue proporzioni compatte con un motore termico, a causa della necessità di un cofano più lungo.

Se la nuova 2CV dovesse posizionarsi tra l'Ami e la C3, potrebbe entrare in diretta concorrenza con modelli economici come la Dacia Spring e la Leapmotor T03, ma offrendo dimensioni maggiori rispetto a questi veicoli.

Non ci sono ancora conferme ufficiali sui tempi di lancio, ma considerando un tipico ciclo di sviluppo di quattro anni, la nuova 2CV potrebbe arrivare nel 2028, in occasione dell'80° anniversario della presentazione del modello originale al Salone di Parigi, evento che tornerà dopo la sua ultima edizione nel 2026.

 

 

Fonte: Autocar

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità