Cinque cose da tenere d’occhio per il double-header di Formula E a Diriyah

Cinque cose da tenere d’occhio per il double-header di Formula E a Diriyah
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La FE si prepara al primo double-header della stagione a Diriyah. Vediamo cinque cose da tenere d'occhio per i Round 5 e 6
25 gennaio 2023

Sono passate due settimane dall’esordio delle monoposto elettriche di nuova generazione in Formula E, con team e piloti impegnati ad interpretarne le reazioni e il rapporto vantaggi/svantaggi delle nuove creature elettriche è ancora tutto da esplorare. Ora, però, il campionato 100% elettrico si prepara a tornare in pista con il primo double-header della Stagione 9 a Diriyah, il 27 e il 28 gennaio. Vediamo cosa tenere d’occhio.

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1. Illuminazione

La Stagione 9 si apre con una serie di novità volte a dare freschezza ad un campionato in via di sviluppo ed espansione. I due E-Prix di Diriyah saranno importanti per vedere la Formula E sotto una nuova luce. Gli eventi di questo fine settimana saranno infatti illuminati dal marchio saudita CORE, che si presenta come il nuovo title sponsor dell’intero weekend. Si tratta indubbiamente di una scelta di natura promozionale in linea con l’etica promossa dal campionato, in quanto la categoria full-electric conta di promuovere soluzioni sostenibili: i LED usati per illuminare il tracciato riducono drasticamente il consumo di energia elettrica.

L’illuminazione, qui a Diriyah, occupa un ruolo da protagonista, perché un circuito ben illuminato in due delle gare più attese della stagione può incidere notevolmente sul risultato. Gli eventi che avranno luogo a Diriyah, infatti, avranno luogo in notturna. Questo richiede un’illuminazione perfetta che non lascia spazio a tentativi, tenuto anche conto di come è studiato il tracciato e della presenza di una generazione completamente nuova di monoposto che va quindi ancora esplorata. L’illuminazione sarà una componente vitale da tenere presente per la riuscita di due E-Prix degni di nota.

2. McLaren

McLaren è un’altra delle tante novità di questa stagione e si configura come un elemento da tenere d’occhio nel corso del weekend. Siamo di fronte al primo tentativo del team di Woking di lanciarsi nel campionato elettrico e, sebbene la scuderia manchi di esperienza, il periodo scelto per provare una nuova categoria è perfetto. Davanti alla nuova generazione di vetture, infatti, le differenze fra i team appaiono livellate.

Già dal primo E-Prix, McLaren si è dimostrata un’abile avversaria, portando a casa un risultato su due che non ci si aspettava. È il caso di Jake Hughes, il quale è riuscito ad arrivare quinto, ben cinque posizioni davanti al campione del mondo in carica Vandoorne su DS. Un risultato notevole, considerato che, come aveva detto lo stesso pilota inglese a inizio stagione “Non ci si può preparare alla Formula E”. Il suo compagno di squadra René Rast, invece, si è dovuto accontentare di una diciottesima piazza. Quale fra i due risultati sia indicativo della qualità del team, e se per McLaren l’ottima posizione in Messico con Hughes sia stata la fortuna del principiante o un simbolo di qualcosa di più, sarà dimostrato nel corso del weekend a Diriyah.

3. No Fanboost No Party

Il doppio appuntamento che avrà luogo questo weekend sarà reso ancora più interessante dall’assenza del Fanboost. E’ stata, infatti, eliminata l’’innovazione che la Formula E aveva introdotto sin dai suoi albori e che permetteva ai fan di incidere sull’andamento della gara, votando il proprio pilota preferito e donandogli così potenza extra. Questo comporterà un atteggiamento diverso da parte delle scuderie, abituate a poter sperare su un “aiuto da casa” – in senso letterale – che è venuto meno.

L’E-Prix del Messico è stato carico di novità e si è configurato come una specie di “prova generale” per team e piloti. In occasione dei Round 2 e 3, invece, in Arabia Saudita si inizia a fare sul serio. I team dovranno studiare strategie diverse per finire in testa, prestando un’attenzione extra alla durata delle batterie, e allo sprint in più concesso dall’Attack Mode. I piloti, inoltre, sono chiamati a guadagnarsi le posizioni in pista con sorpassi e difese. Un’impresa tale non è affatto da poco, considerando che nella categoria completamente elettrica ci si ritrova ad osservare più piloti ravvicinati sia in pista che in campionato. Un back-to-back ad inizio stagione è quindi quello che ci vuole per delineare sin da subito i potenziali numeri uno della nuova stagione.

4. Generazioni a confronto

Il layout del Circuito di Diriyah si prospetta perfetto per mettere a confronto le prestazioni della Gen2 e quelle della Gen3. Con i suoi 21 curve e tornanti distribuiti sinuosamente lungo il tracciato, specialmente con la sequenza di curve da percorrere a velocità media, è necessario che i piloti siano in grado di tenersi fuori dai contatti e di sfruttare correttamente le nuove monoposto. Sarà interessante osservare entrambi gli appuntamenti per fare un confronto fra “il vecchio ed il nuovo”, in termini di generazioni delle vetture.

Diriyah, infatti, è ormai una presenza fissa nel calendario della Formula E sin dalla Stagione 5 che è stata, inoltre, quella del battesimo delle vetture della Gen2. Si può quindi studiare e raccogliere dati contando su due appuntamenti sullo stesso circuito e vedere applicate strategie diverse, con le macchine poste sotto stress dalla sequenza di curve, contando sull’accuratezza degli stessi dati, in quanto l’appuntamento in Arabia Saudita è da sempre agli inizi della stagione, quindi con le vetture ancora da conoscere pienamente.

5. L'incognita della new entry

Un altro fattore da tenere d’occhio in questo double-header sarà il comportamento della new entry del team ABT Cupra Formula E Team.

La stagione, infatti, non è partita nel modo giusto per Robert Frijns. Il pilota olandese, al via dell’ E-Prix del Messico è rimasto coinvolto in un incidente. A nemmeno un giro nella nuova stagione, l'alfiere di ABT Cupra ha subito un infortunio che lo ha costretto a lasciare incustodito il sedile della sua monoposto. Frijns si è scontrato con Norman Nato, ed all’inizio sembrava che non ci fossero state conseguenze per nessuno dei due piloti. L’olandese, però, avvertiva un dolore intenso al braccio sinistro, tanto da recarsi all’ ospedale di Città del Messico, dove è finito in terapia intensiva ed ha riportato diverse fratture, una delle quali al polso sinistro.

ABT Cupra ha quindi dovuto dichiarare che in Arabia Saudita il suo posto sarà preso dal loro pilota di riserva Kelvin van der Linde che correrà al fianco di Nico Mueller per tutto il tempo necessario a Frijns per tornare in pista. Questa si delinea un’occasione d’oro per il pilota sudafricano, chiamato a mettersi alla prova nel corso di un weekend carico di eventi. Quello del 27 e 28 gennaio si delinea come un back-to-back insolito, in cui van der Linde sarà un’ulteriore incognita da tenere d'occhio.

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