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Mission impossible? Forse: ma perché non provarci?
Roberto Cingolani, che presiede il dicastero della Transizione Ecologica voluto dal premier Draghi, negli ultimi giorni si è segnalato per alcune dichiarazioni che hanno fato scalpore, ad iniziare da quella relativa al suo interesse per il nucleare “moderno” come possibile fonte energica e che ha scatenato molte reazioni in abito politico e non solo.
Ma il ministro è andato anche oltre: in un'intervista rilasciata a Bloomberg TV in occasione del Forum Ambrosetti di Cernobbio, Cingolani ha detto che nel grande gigantesco mercato delle auto c'è una nicchia che andrebbe tutelata: il riferimento è chiaro a marchi premium come Ferrari e Lamborghini, per i quali sarebbero in corso discussioni in ambito UE per ottenere deroghe rispetto all'annunciato limite del 2035 per la cessazione della vendita di veicoli con motori a combustione termica.
«Il numero di veicoli interessati da un'esenzione sarebbe una piccola una frazione di un mercato che conta milioni di unità - ha detto Cingolani - e di questo stiamo discutendo con altri partner in Europa: sono convinto che non ci saranno problemi».
Cingolani, che proprio quando è stato nominato ministro ha dato le dimissioni dall'incarico di amministratore non esecutivo della Ferrari, con la sua presa di posizione parrebbe muoversi a tutela di un Made in Italy che rincorre i competitor nel campo della transizione energetica: Ferrari non ha ancora in gamma un modello full electric ed il primo è atteso non prima del 2025, a differenza di quanto accade a Porsche (la Taycan a zero emissioni ed a altri marchi premium europei e non solo.
Ferrari, che nel 2020 ha venduto oltre 9.000 veicoli, non ha commentato ufficialmente le dichiarazioni di Cingolani.