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Emergenza Covid19 sotto controllo per ora, a Milano, ma quella per incidenti dovuti a monopattini, e-scooter e bici più o meno assistite, no. Nonostante il drastico crollo di persone presenti e mezzi “classici” in movimento quotidiano, gli ultimi mesi hanno visto crescere i danni per i nuovi generi di incidenti stradali.
Danni certo più piccoli che una classe di bambini travolta dall’auto di un ubriaco, o dalla moto che si infila ad alta velocità sotto ad un tram. Danni però evitabili e anche inediti, che hanno un loro costo sociale.
Parliamo di circa 8 feriti al giorno, cinquanta e oltre a settimana. Sono quelli coinvolti negli incidenti milanesi dei monopattini elettrici e delle biciclette. Sono questi effettivamente i mezzi che hanno preso maggior possesso delle strade rispetto al passato. Non solo a Milano, ovviamente. I critici locali parlano di ritocchi necessari alle ciclabili fatte male. Chi detesta i monopattini elettrici privati o noleggiati, ricorda come giustamente andrebbero aumentate le regole e i limiti, per questi mezzi troppo “liberi”.
Secondo dati Areu, in circa due mesi nella Milano riaperta dopo il lockdown sono già 286 gli incidenti con caduta da bicicletta, 161 con investimento del ciclista e 86 da “mobilità elettrica”. 533 i feriti registrati, cui sommare chi fa cure lievi o va da solo presso un medico piuttosto che ospedale.
Tra le proposte più gettonate, quella di obbligare i nuovi mezzi di micromobilità alla targa, al casco indossato dai fruitori e a un’assicurazione. Il dibattito è anche politico, ovviamente, ma il malcontento in strada, specie per i “vecchi” automobilisti che vedono girare a velocità troppo elevate questi piccoli mezzi elettrificati, senza tutele un po' ovunque, sale.