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Ecobonus, mobilità elettrica, SUV magari non troppo grandi ma di certo moderni e senza emissioni di CO2. Un cocktail apprezzabile, se si abita in grandi città e si trova qualche bel nuovo modello in arrivo sul mercato auto. Che sia però di ottima autonomia e, ovviamente, di buon stile con prezzo accessibile. Ecco, siamo già distanti dalla realtà direte voi, ma qualcuno ci prova, a fantasticare. In primis Tesla. La Casa americana è "quasi" pronta a svelare Model Y, in primavera 2019.
Parente della Model 3, più piccola della Model X, è di certo rivale tosta per tutti i costruttori premium che tentino l’accesso al segmento SUV elettrico compatto nei mercati che “possono”. E noi, poveri automobilisti di grande storia tricolore ma presente perturbato e persino fumoso (ma senza troppo CO2) guardando avanti? Dai, che se non possiam permetterci una Tesla, ci sono le macchine cinesi elettriche in arrivo, prima delle italiane… A vederle, quelle che solo forse sono in arrivo, non sarebbero nemmeno brutte.
L’azienda cinese lancia ES6, SUV elettrico che teoricamente si propone a circa 45.000 euro, senza contare gli incentivi. Batterie da 70 kWh e oltre 400 km di autonomia, che con la 84kWh arrivano a circa 480/500 km (teorici NEDC). L’estetica colpisce e il riferimento a Tesla si capisce dando un occhio dentro: grande touchscreen verticale 11,3 pollici, dove si interagisce con l’intelligenza artificiale NOMI, quella che emana persino vari aromi di profumazione abitacolo (per chi apprezzi).
Altro concorrente potenziale, su alcuni mercati almeno, per la nuova Tesla Model Y è quello che sforna Xiaopeng. Si chiama G3 ed è molto economico, il SUV elettrico cinese in arrivo per il 2019: circa 30.000 euro, al lordo degli incentivi. Anche qui gli interni si inchinano ai comandi da gestire tramite esagerato touchscreen (di stile Tesla) mentre sulla tecnica, francamente, dati certi non ne abbiamo.
In madre patria cinese sia Xpeng sia NIO fanno un po’ come fece il buon Elon: aperti tutti i preordini, facendosi forza poi degli incentivi locali che fanno risparmiare parecchio in Cina, quasi 8500 euro. A dire il vero fanno anche meglio di Musk, se riescono come pare, a entrare sul segmento prima della Model Y, nel mercato più grande per gli EV.
Caratteristica comune però, pare essere soprattutto per noi europei quella di vedere molte anteprime, succose, o test locali, senza però poi riuscire a fare seri numeri di produzione che escano dai certi continenti. Assassine o meno di Tesla che siano, queste case auto cinesi (NIO, Xpeng, SF Motors e Qiantu, tanto per citarne alcune) per ora sono ancora lontane dall’Europa e soprattutto dall’Italia.
Piuttosto, per i nomi forti, di Europa o America automobilistiche, che da anni dicono di esser pronti a presidiare il mercato cinese in grande sviluppo numerico, per l’auto elettrica: sicuri che davvero ce la si fa senza snaturarsi, o scendere a patti, più o meno evidenti al popolo, con la politica locale che spinge i propri interessi (e delle aziende cinesi)? Sicuri che poi, a lungo termine, non ci troviamo con l’operazione inversa, grazie al know-how globale piombato verso la Cina e la debolezza dei marchi storici, da noi?