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In vista dei più stringenti limiti di CO2 varati dall'Unione Europea (95 g/km entro il 2020 gli atttuali il target, quasi il 40% in meno successivamente), FCA corre ai ripari ricorrendo a un accordo di “pooling” con Tesla. Significa che le emissioni medie di CO2 della flotta FCA saranno conteggiate insieme a quelle di Tesla, in modo da abbassare la media al di sotto della soglia di legge ed evitare di conseguenza le multe previste per chi sfora il limite.
Negli USA FCA ha già ricorso a questo escamotage con Toyota, la cui flotta è prevalentemente composta da auto ibride. In Europa si tratterebbe del primo accordo di questo genere tra due aziende che non fanno parte dello stesso Gruppo. Tesla lo scorso anno ha guadagnato negli USA 103,4 milioni di euro vendendo quote di CO2 e 279,7 milioni nel 2017.
L'acquisto di crediti “green”, secondo gli analisti di Jefferies, eviterebbe a FCA di evitare potenziali sanzioni per un valore di circa 2 miliardi di euro nel 2021, quando entrerà in vigore il nuovo tetto alle emissioni. Nonostante non siano stati divulgati i termini dell'accordo FCA-Tesla, si stima che il Gruppo italoamericano pagherà alla Casa di Palo Alto circa 500 milioni di euro per l'acquisto dei crediti.
FCA sarebbe secondo Jato Dynamics – scrive il Financial Times - il costruttore europeo con la media più alta con 120,5 g/km nel 2018 contando anche Alfa Romeo, Jeep e Maserati, pertanto potrebbe rischiare forti sanzioni se non raggiungesse il nuovo obbiettivo stabilito a Bruxelles.