Fare la patente in autoscuola su una Tesla? A Siena si fa pratica con la Model 3

Fare la patente in autoscuola su una Tesla? A Siena si fa pratica con la Model 3
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Elon Musk piazza una Tesla anche nelle autoscuole italiane, a Siena. Giusto esser preparati alla guida di auto elettriche prestanti e connesse, ma non scordiamo come si scaldano i vecchi motori e si reagisce alle emergenze senza ausili attivi
5 novembre 2019

Prima o poi doveva accadere. Un'auto di Elon Musk usata nelle autoscuole italiane. A Siena la Model 3 rossa è presente tra i mezzi con cui fare pratica e porta sia la propulsione elettrica, sia l’Autopilot, con guida semi-autonoma (Livello2) dove fino a poco tempo addietro era tutt’altro.

Chi non ricorda il periodo dei 18 anni con il libretto della teoria e le spiegazioni fatte per cilindri, pistoni e carburatori, con tanto di muletti con esempio di funzionamento per i pedali freno e acceleratore. Cavi, tubazioni idrauliche, con benzina, olio e acqua.. Tanto altro che sulle Tesla certo manco esiste.

Quelli della scuola guida che bene si pubblicizza con questa mossa, parlano di offrire “un’esperienza guida innovativa, rispettosa dell’ambiente e in piena sicurezza”. Effettivamente così è, se si pensa alle doti delle Tesla e al destino dei neopatentati odierni, con una gamma di auto e SUV in vendita sempre più connessa, sempre meno termica nelle grandi città.

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Giusto dare nozioni e fare esami di verifica sia per il senso di guida analogica e impegnativa, classica delle auto passate, sia per quella più tutelata e ricca di automatismi, possibile oggi. Attenzione però a dare la giusta dose di entrambe, finche dovranno coesistere in strada (e lo sarà per molto, conoscendo l’età media del circolante tricolore).

Solo conoscendo e provando entrambi i livelli, si migliora la sicurezza di tutti. Basti pensare a un guidatore che si trovi necessariamente a usare in montagna d’inverno la classica e funzionale Panda nata a benzina rossa. Se non conosce le funzioni meccaniche dei motori termici, ma solo i motori elettrici, difficilmente riuscirà a muoversi decentemente scaldando il vecchio bicilindrico con l’aria tirata e il piede di velluto. Idem per gestire certe frenate in pendenza su ghiaccio, quando non esiste nemmeno un ABS di prima generazione.Viceversa è necessario mettere a conoscenza i neopatentati delle molte funzioni possibili con gli EV connessi che prima o poi potranno guidare: sicurissimi quando sfruttati a pieno in ambiente adeguato, anche se fin troppo veloci in accelerazione e ripresa, quando si pensa a una Tesla.

Da Moto.it

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