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Spingere, a livello istituzionale, per far crescere le città in modo utile alla società stessa e quindi migliorare davvero la mobilità. È questo uno degli obiettivi che quelli di Land Rover hanno sottolineato di recente, a Milano, presentandoci la nuova Range Rover Evoque 2019 e il progetto intersettoriale Live for the City. Auto, la Evoque di prima generazione ora soppiantata dalla nuova, che per loro è stata come una manna o quasi, di cui leggete a parte qui su Automoto.it. Un SUV di lusso ma non sfrontatissimo che piace tanto in Italia e che però, quando chiedi a uno degli uffici di Coventry in quali zone o paesi dell’Italia vada a finire, ti dice subito: “Milano!” e poi “Maybe…”. Il nulla o quasi, se si escludono cenni a Roma e Firenze.
La mobilità non è uguale dappertutto, non è ovunque premium o SUV e gli sforzi del Governo per elettrificare un po’ il parco circolante, bastano a fare del bene? Ci risponde il rappresentante di una Casa automobilistica che tiene alla mobilità moderna, come è il presidente Land Rover Italia, Daniele Maver: “Il problema dell’Italia non è avere 150 o 280gr di CO2 emessi dalle auto nuove (è lì che punta il sistema Bonus/Malus del Governo) ma il parco auto. Con circa dieci milioni di veicoli pre-2001, che girano da noi tutto il giorno…. Sono vetture di ogni tipo, inquinanti e anche pericolose più di ogni nuovo SUV”.
Il tema è noto, lo svecchiamento del parco auto tricolore, necessario più e prima della demonizzazione di gasolio e mezzi di lusso nuovi; ma prima anche della elettrificazione? La gamma Range Rover Evoque 2019 parte tutta elettrificata, pur se dolcemente, poi arriverà un ibrido plug-in più green, capace di 50/60 Km a zero emissioni.
Gli inglesi sono “sul pezzo” ma i nazionalisti, che da noi contano i numeri dell’Ecotassa, prima che dell'Ecobonus, citano modelli non premium come quelli di Land Rover. Si tira in ballo FCA, che parla di rivedere i propri piani (fatti in era Marchionne, ndr) per "colpa" di nuovi Bonus governativi favorevoli ai costruttori esteri. “Quanto si verifica oggi è solo per scelta, loro, o forse anche merito, di altri come noi. Dipende da chi ha o non ha investito sulla elettrificazione; magari guardando solo a una parte di motori termici, come i bi-fuel (es. GPL/Metano, che FCA usa)”.
Le conseguenze dei cambiamenti normativi e fiscali per l’auto, si pagano in parte a causa delle scelte industriali fatte; ma quelle di ognuno dei Costruttori, dicono in Land Rover “Mica le imponiamo noi, le fanno loro”.
C’è poi il tema della reale condizione tecnica di auto e veicoli in strada, che dovrebbe essere certificata con le dovute revisioni (un tema caro a noi di Auomoto.it, che investe la filiera dell’autoriparazione e del ricambio): “In Italia anche quell’aspetto ha delle lacune – ricorda Maver – andrebbero riviste e rese più severe, le revisioni, anche quello aiuterebbe ecologia e svecchiamento parco circolante”.
“Più che parlare solo di auto, che agli estremi qualcuno vuole bandire dalle città – prosegue Maver - serve piuttosto equilibrare i trasporti in generale. In molti paesi si andrebbe meglio con più integrazione, tra le mobilità singole e quelle pubbliche. Non solo auto, ma nemmeno solo mezzi, vista la continua necessità individuale anche in grandi città”.
D’altronde, chi ancora ama la mobilità individuale, anche in una metropoli se può, magari sceglie auto elettrificate premium e pure britanniche di gran stile, come quelle proposte dal gruppo JLR..
OMF