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Tra le perplessità che sta suscitando il sistema bonus-malus sull'acquisto di nuove auto in discussione al parlamento, c'è soprattutto quella legata al paradosso per il quale senza paletti precisi si andrebbe ad incentivare l'acquisto di auto di lusso, purché elettriche o ibride, a discapito dei redditi più bassi.
L'incongruenza non è passata inosservata, tanto che il dubbio lo ha immediatamente sollevato anche l'associazione della filiera Anfia. Il meccanismo di premi e penalizzazioni per incentivare l’acquisto di auto meno inquinanti sarà dunque rivisto per evitare che nella parte del bonus favorisca con incentivi da 1.500 a ben 6.000 euro i redditi più alti.
Lo ha confermato il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa intervenendo alla presentazione del World energy Outlook presso l'Enel: «Non escludo che si possa rivedere il meccanismo introducendo un tetto per il bonus in modo da non finanziare anche l’acquisto di auto di lusso», ha detto Crippa.
Per come è attualmente formulato l'emendamento, ad esempio, un acquirente di una Tesla Model X da 100.000 e passa euro otterrebbe lo sconto massimo di 6.000 euro. Intanto ci ha pensato il vicepremier Luigi Di Maio a sgomberare il campo dalle accuse di chi aveva fatto notare la mancanza tra i veicoli incentivati delle auto a metano: «Abbiamo pensato una norma per aiutare chi decide di comprare un'auto ibrida, elettrica o a metano», ha annunciato su Facebook insieme alla decisione di «convocare un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l'auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori, a partire da FCA, e con le associazioni dei consumatori».