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La Volvo EX60, futuro SUV elettrico di medie dimensioni in arrivo nella gamma della casa svedese nel 2026, sarà il primo modello a basarsi sulla piattaforma SPA3. La futura rivale della Tesla Model Y mutuerà una serie di tecnologie introdotte proprio dalla casa di Palo Alto, come un pacco batteria strutturale. Come riporta Autoevolution, nel corso di un incontro con gli investitori Volvo ha raccontato la sua nuova strategia di elettrificazione del marchio, che a differenza di quanto preventivato in precedenza prevede ora l'allungamento del ciclo di vita delle proposte endotermiche, mild-hybrid e PHEV in gamma.
Nell'arco dei prossimi dieci anni Volvo lancerà cinque modelli elettrici, tra cui la EX60, che come spiegavamo prima sarà basata su una nuova piattaforma, chiamata SPA3, una marcata evoluzione rispetto alla SPA2 sfruttata dall'ammiraglia di Volvo, il SUV EX90. L'inedita architettura porterà con sé una serie di novità, tra cui dei motori elettrici più efficienti sviluppati internamente, in grado di assicurare un'efficienza del 93%. Sul fronte delle batterie, l'uso di celle ad alta densità dovrebbe consentire alla EX60 di distinguersi per l'autonomia.
Queste batterie saranno integrate nella struttura del veicolo, sulla falsariga della soluzione proposta da Tesla per la Model Y e il Cybertruck. Ma dalla casa di Palo Alto viene anche un forte cambiamento in termini produttivi, con l'introduzione del cosiddetto megacasting, un sistema di pressofusione che consente di ridurre il numero di parti da assemblare. Una soluzione, questa, a tutto vantaggio della riduzione dei costi e dell'accelerazione della produzione. Secondo le stime di Volvo, questa tecnologia consentirebbe di aumentare fino al 10% il margine rispetto alla EX40. La piattaforma SPA3 sarà sfruttata anche da altri tre futuri modelli elettrici, grazie alla sua versatilità.