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In fatto di ibrido non ha rivali, mentre sull’idrogeno è avanti di un bel po’ rispetto alla concorrenza. A Toyota finora però è mancata un’auto elettrica, ma in realtà il colosso giapponese ci lavora da qualche anno ed è pronta a lanciarsi anche su questo segmento.
Il primo modello a batterie della Casa di Nagoya non sarà una conversione di una vettura a motore termico o ibrido, ma un modello appositamente realizzato con caratteristiche spiccatamente urbane. E’ stato presentato al Salone di Tokyo 2019 con un nome provvisorio, una mera descrizione di quello che è, in attesa di essere battezzato dagli uomini del marketing: “Ultra-compact BEV”, ovvero “veicolo elettrico a batterie ultra-compatto”.
Lunga quasi 2 metri e mezzo, la mini car elettrica del costruttore giapponese può accomodare due passeggeri nella versione destinata ai privati e un solo pilota, per avere più spazio di carico, in quella destinata alle attività commerciali. Si ricarica in 5 ore ed offre un’autonomia di 100 km ed una velocità massima di 60 km/h. Il lancio è previsto nel 2020, con Giappone e Cina come primi paesi in programma, che saranno seguiti dal resto del mondo.
La fascia più alta del mercato sarà invece presidiata dal brand premium Lexus, che al Salone di Tokyo ha esibito la concept car Lexus LF-30, un crossover lungo 5 metri con quattro motori elettrici (uno per ruota) per una potenza complessiva di 544 CV e 500 chilometri di autonomia, destinato invece ai percorsi extraurbani. La LF-30 è una finestra sul futuro dell’automobile nel 2030, ma il lancio della prima Lexus elettrica, ancora top secret, è previsto tra poche settimane.
Intanto in Giappone si lavora ad una piattaforma medio-grande dedicata alle sole elettriche, che dovrebbe essere approntata «all’inizio del prossimo decennio», anticipano i giapponesi, da condividere con i partrner Subaru e Suzuki.
E le auto a idrogeno? Toyota è stata la prima casa a commercializzarne una nel 2014 con la Toyota Mirai ed è convinta che è questa la strada da seguire. In previsione che i costi si abbattano e il numero dei distributori aumenti, per Toyota i powertrain fuel cell sono infatti la soluzione ideale per berline, SUV e veicoli commerciali, come dimostra il debutto sempre a Tokyo della seconda generazione della Toyota Mirai, ancora allo stadio di concept ma praticamente pronta per il debutto alla fine del 2020.
Rispetto alla prima generazione lanciata del 2014 e venduta in 10.000 esemplari in tutto il mondo, la Mirai II è una berlina di quasi 5 metri che sfrutta la piattaforma TNGA (a trazione posteriore) impiegata per i modelli alto di gamma sia Toyota che Lexus. La novità più importante è la nuova generazione di celle di combustibile, che essendo del 30% più efficienti delle attuali permettono un’autonomia di 650 km contro i 480 precedenti.
Secondo le proiezioni della stessa Toyota, nel 2030 l’80% delle auto prodotte annualmente saranno ancora ibride ed ibride plug-in (circa 4,5 milioni), mentre per quella data circa il 20% dell’output della Casa nipponica (approssimativamente 1 milione) sarà rappresentato in proporzioni uguali da 100% elettriche e da auto a idrogeno.