Sicurezza auto elettriche, a che punto siamo con stelle e classifica [EuroNCAP]
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Le auto elettriche, protagoniste del momento storico e tutte di recente concezione, specie quelle native su piattaforma BEV dedicata (ovvero senza versioni termiche o ibride) sono già abbastanza ricche di sistemi sicurezza, potenzialmente.
Discorso incendi a parte, ci sono una serie di ADAS che danno assistenza e tutela attive a prescindere dal fatto che la propulsione sia termica o elettrica. Essendo le BEV presenti su un listino che nei vari allestimenti o pacchetti conta quasi tutto sia stato introdotto oggi, possiamo dire che parlando di “sicurezze attive” le moderne vetture con spina sono messe tanto bene quanto le termiche, anzi, alcune meglio per scelta delle Case: che investono per novità unicamente a batteria.
Tanto per citare, le auto più “top” in sicurezza misurata in base ai test EuroNCAP più recenti sono Mercedes EQS, Skoda Enyaq, Cupra Born.
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Non solo ADAS
Un fronte da conoscere è però anche quello della cosiddetta sicurezza passiva, con elementi importanti non in prevenzione, come quelli di cui pagando sono ricche le BEV, ma proprio al verificarsi, dell’incidente.
Il difficile giudizio in questo caso passa da quanto ci dicono i molti crash test con simulazione di urto, nei vari modi possibili, primi tra tutti quelli indipendenti di Euro NCAP. Sono prove oggi molto articolate e più dettagliati, rispetto a un tempo.
Classifica sicurezza BEV
Attualmente ci sono dati utili dai crash test EuroNCAP per molte auto elettriche in vendita sui listini, con tanto di voti per la protezione di chi siede in auto e anche dei pedoni, qualora coinvolti. Sono le famose “stelle” della sicurezza di cui molti si vantano al lancio di un auto, ma è possibile vedere meglio di cosa si tratta andando oltre al banale numero, assoluto.
Tra le ultime novità BEV passate dalle prove, ci sono modelli interessati sia europei sia asiatici, quasi tutti con cinque stelle ma punteggio diverso. La classifica, dice: Cupra Born, Volvo C40 Recharge, la premiata Kia EV6, poi Renault Megane E-Tech e infine, la bella BMW i4. Vedendo meglio i valori, nei singoli elementi, le differenze non sono poche: per esempio Volvo vince sugli ADAS ma non nella tutela pedoni e certe BEV economiche sono molto lontane d quanto si vorrebbe per un'auto immatricolata 2022.
In ogni caso gli urti delle auto elettriche hanno una misura fisica più avversa, che mina la sicurezza in certi aspetti: la ovvia superiorità di massa dovuta alle batterie, pur ben distribuita, che si somma alla velocità definendo la quantità di moto. Per ovviare e sostenere tali “pesi” i telai e le carrozzerie delle BEV sono campioni di rigidità, non solo in quanto a scelta dei materiali ma anche includendo il “pacco” batterie come elemento strutturale.
Questa opzione determina però che le forze in gioco durante gli urti (fisicamente quindi più elastici se le strutture sono meno deformabili) siano più “dirette” a chi siede in vettura. Ecco allora che sulle BEV cambiano anche le impostazioni di sistemi ritenuta, come airbag e cinture.
Tornando alla classifica di sicurezza, secondo le prove EuroNCAP oltre ai modelli sopra citati che sono gli ultimi ad essere stati verificati, in precedenza varie BEV sono state votate- Purtroppo qualcuna con pochissime stelle: come Renault Zoe e Dacia Spring, auto popolari per via del loro prezzo più accessibile ma non certo regine di sicurezza.
Un’altra fetta delle auto elettriche provate negli ultimi anni con i crash test EuroNCAP, si classifica “mediamente bene” grazie alle quattro stelle: Citroen C4, Fiat 500e, Honda e, MG Marvel e Opel Mokka.
