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Quello che Luca De Meo ci ha illustrato a Barcellona, insieme alle novità tecnologiche di Seat per il Mobile World Congress 2019 (leggete una sua intervista a parte) è il primo modello “fuori dal gruppo” per Seat, da quando il marchio spagnolo è parte di Volkswagen. Sembra un piccolo veicolo “da poco”, lo è in effetti, al primo sguardo, ma è anche un "grande" passo per la Casa: il concept che anticipa il debutto, con teorica dedizione, anche nella micromobilità (non preoccupatevi, il resto di gamma non sparisce).
Mezzo 100% elettrico però anche un po’ ibrido, nelle forme, pensando al mondo delle due ruote da cui riprende il faro anteriore e a cui prende, volentieri, il posto. Quello in garage e soprattutto nei parcheggi, dato che le misure di Minimò sono ridottissime: 2,5 metri lunghezza e 1,24 m larghezza. Volume a 3,1 m2 rispetto ai 7,2 m2 di un’automobile compatta normale.
Il target è quello di andare nelle "peggiori" Zone a Traffico Limitato dove i sindaci non ammettono nessuno, magari in sharing, riducendo i costi di gestione. L’autonomia fino a 100 Km non è da urlo ma, attenzione: magari non si deve farne cosi tanta in un giorno, di strada per la città. Se anche fosse, non è detto che occorre fermare la piccola vettura per attendere la classica ricarica (peraltro breve, circa tre ore da casa e molto poco da colonnina). Con quattro pile ioni di litio estraibili agevolmente dal lato sinistro, in basso, ognuno di potenza 2,4 kWh e peso meno che 15 Kg, la sostituzione delle stesse non è proibitiva, anzi.
Le ruote scoperte sono da 17” e la posizione di seduta rialzata, dopo essere saliti aprendo porte asimmetriche, verticali (quella sinistra più piccola, visto che il passeggero sale da destra).
Minimó vuole anche dire tecnologia 5G e un WiFi interno, in connessione massima sul veicolo, sfruttando a pieno Android Auto (sullo schermo Minimò tutte le App dello Smartphone anche in wireless). Tante funzioni dedicate, tra cui il riconoscimento conducente: se ha diritto a guidare e con che limiti. Per esemprio a 16 o 18 anni la velocità massima viene limitata diversamente: a 45 o 90 km/h. Non manca l’Assistente Google a comando vocale ma, soprattutto, il Minimò può anche dotarsi di guida autonoma. Livello4 e anche 5, potenzialmente, sfruttando piattaforma IBM Watson AI.
Seat collabora strettamente con le amministrazioni comunali di alcune città, per conoscerne punto di vista ed esigenze. Minimò è uno dei fattori utili, secondo gli spagnoli di Barcellona per la nuova mobilità. Emissioni 0, costi non definiti per un reale prezzo di listino ma potenzialmente di circa la metà, rispetto ad altre citycar del genere, Minimò strizza l’occhio alle società di car-sharing ovviamente.
Non dispiacerebbe infatti avere mezzi “easy” ma intelligenti come questo, che torna al garage dopo i servizi di noleggio grazie alla guida autonoma.
La distanza tra il centro di gravità del guidatore e del passeggero su Minimò è identica a quella di Seat Mii, mentre la distanza tra persone a bordo e portiere è persino maggiore di quella su Ibiza. Il Concept ha materiali di livello buono, pensando al target e anche buone finiture. Dietro, il passeggero è abbastanza comodo e "incluso" a bordo: perchè il sedile è integrato, non rimovibile, massimizzando il vano di possibile carico quando si è soli nel Minimò. Le soluzioni di connettività sono tantissime, potenzialmente, con display digitale centrale dietro il volante e assistente vocale di Google.
Si vedrà se realmente Seat metterà in produzione qualcosa del genere, derivato dal Concept di oggi. A differenza di altri, concept, questo lo abbiamo visto muoversi, senza conducente a bordo, in quel dell'MWC.