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Al Salone di Ginevra 2020 "che non c'è stato", Polestar ha presentato una nuova concept car, la Precept. Un nome scelto per enfatizzare il ruolo del veicolo nel definire l'intento di Polestar, un manifesto del futuro strutturato sulla filosofia del design, sulla purezza e sulle performance. «Le persone mi chiedono continuamente qual è il futuro di Polestar. - ha dichiarato Thomas Ingenlath. - Non stiamo ancora mostrando i nostri modelli futuri, ma Precept mostra dove saremo diretti: la nostra direzione di progettazione, le nostre ambizioni sulla sostenibilità e la grande esperienza utente digitale che porteremo sui nuovi modelli».
La Polestar 1 e la Polestar 2 sono state solo l'inizio: infatti, la Precept è prima di tutto un'auto elettrica, ma anche ecologica. I progettisti hanno tenuto conto del concetto di sostenibilità: gli interni sono in gran parte composti da materiali riciclati e, grazie alla collaborazione con l'Azienda Bcomp, che proprietaria di una tecnologia chiamata powerRibs, i componenti pesano circa il 50% in meno con una riduzione della plastica utilizzata dell'80%. Anche il tessuto dei sedili è ecosostenibile: realizzato a maglia 3D con bottiglie in PET riciclato al 100% in un unico filo o da nylon 6 recuperato dalle reti da pesca rigenerate.
Sull'altro fronte c'è la tecnologia di bordo: Polestar ha lavorato con Google e Android per migliorare il sistema di infotainment e l'assistente di bordo, gestito da uno schermo da 15". Inoltre, il display da 9" per il conducente ha una particolare tecnologia che rileva i movimenti dell'occhio e lo sguardo e crea dei focus solo sulle informazioni che si sta guardando.
Insomma, la Polestar Precept potrebbe lanciare un nuovo linguaggio di design di lusso, basato sulla tecnologia high-tech e l'ecosostenibilità.