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In ordine di tempo, le novità Tesla 2022 riguardano l’inzio della produzione di massa delle Model Y dalla fabbrica di Berlino (quasi terminata ma ancora in attesa dei permessi definitivi), il completamento della fabbrica di Austin per il Cybertruck, l’arrivo del Cyberquad. Ma l’hype più alto è per la mini-Tesla, lunghezza attorno ai 4 metri, prezzo annunciato 25.000 dollari, che Elon ha più volte detto di non voler chiamare Model 2, sulla stessa logica di quanto affermato a suo tempo per la Model 3: doveva chiamarsi Model E, ma il nome era già registrato. Quindi le ipotesi fanno più propendere per una lettera dell’alfabeto che non per un numero per la futura Tesla-small.
Dai leaks semiufficiali usciti da Shanghai, dove la realizzazione del progetto è in corso, si possono già dedurre alcune cose, ma ancor più di queste, è interessante scoprire cosa si aspettano gli attuali proprietari di Tesla, che in Italia sono più di 14.000, e a quali condizioni sarebbero dispositi a mettersi in garage una citycar con la BigT. Per scoprirlo, abbiamo intervistato il Presidente dei Tesla Owners Italia, l’ingegner Luca Del Bo, che quotidianamente, attraverso i contatti con migliaia di soci, raccoglie le loro storie e aspettative.
Luca, prima di tutto il nome: sarà Model 2?
I soliti bene informati riferiscono che è improbabile che si scelga questo nome proprio perché se n'è parlato troppo e come sapete Elon vuole sempre andare contro le cose troppo anticipate e scontate.
Sarebbe un modello più da owners o da “acchiappaclienti”?
Io penso che i primi a interessarsene saranno i proprietari attuali di Tesla. Guidiamo auto di grandi dimensioni, 4 metri 70 come minimo, quindi molti di noi vorrebbero avere un’auto un po’ più piccola, da usare tutti i giorni. Non sono necessarie delle qualità esagerate quanto ad autonomia o performance, ma l’importante è che sia possibile usare i Supercharger ad una buona velocità di carica, almeno 100/125 kW. Chiaro che stiamo sempre ragionando sulle poche informazioni in circolo. Con un prezzo di 25.000 dollari, che da noi diventeranno fra tasse e dazi non meno di 30.000 euro, anche un pubblico “non elettrico” potrebbe essere attirato, con o senza incentivi alla rottamazione. Il contenimento del prezzo potrebbe derivare anche da tecnologie di produzione molto avanzate come le "gigapresse" italiane che di quest'auto potrebbero stampare in un solo colpo avantreno e retrotreno.
A quale auto la vedi assomigliare?
Dalla linea dei bozzetti è una piccola hatch aerodinamica, come linea a a me piace molto la Fiat 500, ma lo schema a trazione posteriore come la Twingo o la smart mi convince di più, permette di avere un’eccellente maneggevolezza liberando l’avantreno, oltre che a conferire maggior piacere di guida. Motore a magneti permanenti e controllo di trazione preciso, naturalmente. Non così piccola però come una smart fortwo con soli due posti. Per un simile micro-veicolo “passpartout” della città ci sarà il Cyberquad.
E le batterie? Si possono ridurre per farla costare meno?
Da un’auto così ci si aspetta un’autonomia fra i 200 e i 250 km, quindi con l’efficienza del power management Tesla potrebbero bastare 35 kWh, dal momento che si potranno utliizzare i supercharger. Si potrebbe puntare certamente su moduli più efficienti come le batterie 4680, con un costo pari a metà o forse meno degli attuali pacchi batterie da 77 kWh.
E dentro come la vorrebbero i teslisti?
Magari un po’ più semplice, con uno schermo più piccolo degli attuali 15 pollici della Model 3 e Model Y. Sappiamo che le funzioni non vengono meno con le dimensioni del touchscreen e comunque Tesla segue da sempre una logica di costante upgrade, anche on demand. Ripeto, questi sono i sentimenti e i pareri che raccolgo dai proprietari di Tesla, quel che farà Elon lo vedremo un po' più avanti.