Meglio piccolo? Le dimensioni del pacco (batterie auto elettrica) contano anche per l'ambiente

Meglio piccolo? Le dimensioni del pacco (batterie auto elettrica) contano anche per l'ambiente
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Sempre più discusso il tema del “peso” elevato, anche per l’ambiente, di certe batterie in uso a modelli elettrificati. Al crescere di prestazione e autonomia, salgono i fattori inquinanti e climalteranti
11 dicembre 2019

Torniamo su un tema già argomentato più volte da noi di Automoto.it, parlando di ambiente e motorizzazioni auto. Soprattutto di recente, parlandone con Mazda e l’ingegner Hitomi “papà” dello Skyactiv-X. Già, perchè la prima vettura elettrica che spesso si cita popolarmente, da anni, è una veloce Tesla. Paragonata magari a delle vere supercar elettrificate molto prestanti, o a nuove berline capaci di percorrere oltre 500 Km quando cariche. Poi ci sono i meno ambiti e prestanti, ma pratici, EV della mobilità urbana. Sono in arrivo numerosi prossimamente, magari meno affascinanti visti da fuori e di certo poco "dotati" rispetto a Tesla o I-Pace.

Quale una differenza tecnica seria tra i due fronti? Il pacco grande, nel senso di pacco batterie molto più capace sulle vetture elettriche di maggiore prestazione, velocistica o di autonomia. E allora ecco il punto. Senza essere ipocriti, tutti lo vorrebbero grande, quel pacco in vettura. Perché è meglio avere più potenza, alle ruote. È meglio sapere di poter percorrere molti più chilometri guidando, prima di dover fermarsi a ricaricare la batteria. C’è però un importante contropartita, un trade-off. Si rinuncia alla tutela ambientale, almeno oggi, producendo e usando batterie per auto elettriche molto grandi. Un valore di 95 kWh, per esempio, valutato nell’intero ciclo di produzione e vita, inquina più non solo di batterie meno grandi ma, addirittura, in caso di lunghissime percorrenze e decadimento della resa (oltre 160mila Km) persino più di un moderno motore termico di buon rendimento (es. lo Skyactiv-X mild-hybrid).

Ovviamente sono considerate in queste analisi le emissioni e il CO2 generati per la creazione dell'energia elettrica, non solo quelle di produzione e smaltimento delle celle (anche queste spesso, tutte da verificare..). Questione soprattutto di fonti quindi, che oggi sono in minor parte rinnovabili per le nostre colonnine di ricarica.

Anche per questi motivi evincibili dal grafico qui proposto (dove un BEV con batteria grande perde, sul fronte ambientale) il potenziale modello elettrico "responsabile ambientalmente" di Mazda (e-TPV) si alimenta con batteria piccola, da 35,5 kWh. Misura condivisa anche dalla nuova Honda E, con autonomia però indicata poco oltre i 200 Km. Il parallelo umano è anche in quesro caso di battuta facile, inversa rispetto alla tradizione popolare: di EV "bello se piccolo e buono” da città, ed EV invece su cui stare attenti, almeno prima di affermare che siano a “zero emissioni” e facciamo bene all'ambiente, in senso pieno.

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