La nuova BMW di Zipse (in)segue Mercedes e rivaleggia con Tesla, parola di CEO

La nuova BMW di Zipse (in)segue Mercedes e rivaleggia con Tesla, parola di CEO
Pubblicità
Lettera pubblica del nuovo CEO BMW, Oliver Zipse, che parla esplicitamente ai dipendenti dicendo di fare meglio: di Mercedes e di Tesla. Costruttori auto da considerare nemici oppure amici, nel lavoro quotidiano di contrasto ad altre forze in campo nell’automotive elettrificato dei servizi mobilità?
18 agosto 2019

Molte volte i casi di cronaca giudiziaria e il cinema, portano alla luce messaggi in codice che escono da dichiarazioni fatte in luoghi tutelati come i tribunali, da lettere, che vanno e vengono nei carceri. Il messaggio di cui si parla in questi giorni nel mondo automotive internazionale, è invece una e-mail. Il nuovo Amministratore Delegato Bmw esorta i propri dipendenti a superare, o quantomeno esser certi di fare quotidianamente meglio di certe Case auto premium rivali: citata Mercedes e poi Tesla.

Non paragoniamo certo Oliver Zipse ad alcun personaggio, ma cerchiamo un significato oltre a quello letterale delle parole battute sulla tastiera. Esortare i propri dipendenti a cambiare e trovare “modi innovativi” per superare Mercedes-Benz. Ecco, la “odiata” rivale in certi casi si potrebbe dire, ma qui no, anzi. Interessi macro comuni legano oggi i due colossi tedeschi dell’auto che da sempre si inseguono. Forse mai come ora BMW e Mercedes sperano il vento e la tecnologia tirino nella stessa direzione. Mai come ora, l’inseguirsi diventa un correre fianco a fianco. Loro che rappresentano la tradizione motoristica, vedono il rischio di azzeramento gap, rispetto a nuovi attori senza passato premium nella mobilità.

Non è un caso che BMW e Mercedes si associno per alcuni progetti e cerchino di intensificare investimenti nella stessa direzione, per l’elettrico e la guida autonoma. Soprattutto la parte di mobilità urbane o di breve raggio. A Milano, come in altre grandi città europee vedremo a breve diffondersi i servizi Reach-Now, Charge-Now, Free-Now, Park-Now e, soprattutto, Share-Now: sono nomi british con cui nelle capitali ci sposterà su ogni tipo di veicolo, guidando o da passeggeri (taxi) gestendo tutto via App; ma il capitale è tedesco: BMW con Daimler.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Devono mantenere immagine e reale vantaggio di prodotto e servizio, rispetto a gente che fino all’altro ieri non era nel mondo auto. Nuovi attori della nuova mobilità che non hanno inventato l’auto o il taxi, che non sono solo asiatici e convenienti, ma anche americani o europei. Quelli che grazie a potenzialità o mix tra software, hardware elettronico, piuttosto che di rete e fonti (materie prime, ma soprattutto dati) sono ben messi per sfondare senza bisogno di chiedere il permesso. Nella mobilità che si diversifica sempre più e diventa sia micro sia ibrida, condivisa, noleggiata, fatta di servizi connessi..

L’avere una tradizione di buoni telai, motori termici o affidabilità, conterà meno della potenzialità Infotainment e servizi esterni alle quattro ruote, ma collegabili in abitacolo. Quelli che aumentano ogni giorno e non si inventano sempre internamente alle Case auto, semmai accolgono.

BMW è oggi “dietro a Tesla” nelle vendite di auto elettriche, settore dove l’impegno della Casa è intenso e dichiarato da anni, prima di molti rivali (veri, premium e non solo generalisti). iI nuovo Ceo dice esplicitamente di usare spirito positivo e duro lavoro, che qui non serve essere i primi (oggi Tesla) ma fare meglio dei concorrenti in tutto. Sembra quasi un rettore di collegio scolastico, quando lancia spingendola la nuova produzione flessibile BMW, non certo possibile a Tesla: assemblare con stesso stabilimento e su medesima linea, auto elettriche, ibride o termiche. Le nuove BMW qui "si fanno" per essere poi vendute secondo ogni tipo di uso, le Tesla invece no, nemmeno le VW a dire il vero (qualche Mercedes parzialmente s'). Il rivale da battere allora, non è tanto quello citato per primo, connazionale, ma il secondo, americano (Elon, Keep an eye on Germany, ndr).

Da Moto.it

Pubblicità