Kia cambia logo e resta quella di prima? Per metà no

Quale sarà il 2021 di Kia lo abbiamo già scritto, su queste pagine. Si parla di modelli nuovi in arrivo, primo tra tutti il Sorento Plugin che debutta nelle concessionarie in questi giorni, poi l’attesissima prima Kia E-GMP (nome in codice CV). Quello che non sapevamo precisamente è il futuro a lungo termine. L’azienda non cambia solo il logo, ma anche l’azione del marchio verso la clientela. 11 nuovi modelli da qui al 2026, di cui 7 elettrici inediti su piattaforma modulare, che dal 2023 sfrutterà l’HDP (guida autonoma di livello3).

Da 2030, come altri costruttori, Kia sarà molto, ma non tutta, elettrica. Inediti modelli su base skateboard, come abbiamo visto per le cugine Hyundai, ma una cosa è chiara: rispetto ad altri Kia non annuncia 100% di produzione elettrica, ma solo il 40% del venduto stimato “alla spina” per il 2030. Perché la strategia globale punta a tanti Paesi dove la transizione elettrica non avverrà, o non sarà in breve durante questo decennio. Intanto la Casa detiene il 3,5% di mercato in Europa, con ¼ di auto vendute elettrificate già oggi.

Il dato forte ascoltato da Giuseppe Bitti, AD Kia Italia, è che addirittura se si pensa al dopo 2030 Kia prevede che solo un 50% del volume d’affari passerà dalle auto in senso classico. Cosa sarà il resto? Innanzitutto veicoli commerciali, che pochi identificano oggi con il marchio coreano, ma torneranno anche nel Bel Paese dal 2022 per battagliare con quelli Stellantis e Renault. Poi i molti servizi mobilità, utili a noi che non siamo nel Nord Europa. Se l’elettrificazione è dato di fatto, per aiutare gli automobilisti italiani arriva il servizio KiaMobility. Un noleggio in abbonamento da 1 giorno a 1 anno, per conoscere tutte le opzioni dei modelli con diversa alimentazione. Oggi sono solo 25 queste auto elettrificate, in 7 punti della Lombardia, ma poi si estenderà il progetto ai 150 punti Kia di tutta Italia.