Ecco perché Dyson ha detto addio alle auto elettriche

Ecco perché Dyson ha detto addio alle auto elettriche
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Un processo troppo costoso già dalle prime fasi di sviluppo, ha dichiarato Mr. James, il fondatore. Per il momento quindi, nessuno dei tre veicoli elettrici che avrebbero dovuto vedere la luce a partire dal prossimo anno, verrà realizzato
11 ottobre 2019

Lo aveva annunciato due anni fa, con una eco mediatica clamorosa. Oggi la marcia indietro: non produrremo alcun veicolo elettrico, ha dichiatato Dyson cogliendo tutti di sorpresa.

La ragione, neanche a dirlo, è di carattere economico: troppo alti i costi riscontrati già nella fase di sviluppo. Addirittura insostenibili, hanno rivelato le prime stime relative alla produzione.

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"Nonostante i nostri grandi sforzi, consideriamo la nostra ipotesi come non più fattibile da un punto di vista squisitamente commerciale", ha dichiarato James, il fondatore dell'omonimo marchio, al Financial Times.

E dire che, a partire dai proclami sull'investimento che sarebbe stata disposta a fare, le premesse c'erano tutte. La cifra di cui si è parlato fino a ieri era di oltre 2,2 miliardi di euro, distribuiti su tutta la catena del valore ipotizzata, dall'intelligenza artificiale alle batterie, da destinare alla realizzazione di almeno tre veicoli, il primo dei quali avrebbe dovuto vedere la luce già entro la fine del prossimo anno.

Addio o arrivederci?

Aveva addirittura deciso di spostare la sede a Singapore con il doppio intento di avere un contatto più ravvicinato con alcuni dei principali fornitori del comparto e di essere già in prossimità di quello che già è considerato come il mercato più ghiotto per i veicoli da caricare alla presa di corrente, la Cina.

Per non parlare dei brevetti già depositati...

Il tutto, al momento, ha la forma di un addio. Ma nulla vieta che in futuro, via via che il progresso e le economie di scala abbasseranno i costi di produzione, Mr. Dyson possa decidere di riesumare l'idea.

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