Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
In Italia il mercato delle auto connesse balzerà nel 2021 di un +30% in valore rispetto al 2019. E’ quanto rileva una ricerca dell'Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano.
Secondo le elaborazioni del Polimi, nel 2019 il mercato delle soluzioni per l'auto intelligente e connessa ha raggiunto un valore di 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 14% rispetto al 2018 in linea con l'incremento dei principali paesi occidentali compreso fra il 10% e il 15%, per un totale di 16,7 milioni di veicoli connessi, pari a oltre il 40% delle vetture circolanti.
Secondo la ricerca «L'emergenza Covid19 ha colpito duramente il settore automotive, rallentando anche lo sviluppo della Smart Car per il 2020, ma nei prossimi anni il mercato è destinato a ripartire sulla spinta delle nuove esigenze di distanziamento sociale, a cui l'auto privata più di ogni altro mezzo è in grado di rispondere. Un'ulteriore accelerazione arriverà dagli obblighi di legge, con gli effetti dell'entrata in vigore della normativa legata all'eCall del 2018 (l'avviso automatico ai soccorsi in caso di incidente, obbligatorio per i nuovi veicoli) e l'entrata in vigore nel 2022 della normativa europea che impone l'adozione di sistemi ADAS, come la frenata automatica o il mantenimento in corsia».
I dispositivi più diffusi sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, il 63% del totale (10,5 milioni, +9%), ma la crescita è trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi Bluetooth (4 milioni, +33%).
Secondo l’Osservatorio, sta crescendo l'interesse per le iniziative di “smart mobility”. Più di un comune su tre con popolazione oltre i 25mila abitanti ha avviato almeno un progetto (36%) nel triennio 2017-2019, e questi si aggiungono al 39% che lo aveva già attivato prima del 2017. Solo un comune su quattro non è interessato al tema, appena il 9% fra quelli con più di 80mila abitanti. La crescita delle iniziative è trainata dall'impegno delle PA locali, che nell'87% dei casi considerano questo ambito di grande importanza, e dalla maturità raggiunta dai progetti, con il 58% che ha superato la fase di sperimentazione ed è applicato a tutta l'area urbana. Le applicazioni più diffuse sono legate alla mobilità elettrica (21%) e ai servizi di sharing (18%), seguiti dai progetti per la gestione dei parcheggi (16%) e del traffico (14%) e dalle soluzioni di guida autonoma (10%). Gli obiettivi alla base delle iniziative sono la sostenibilità ambientale (28%), il miglioramento dei servizi al cittadino (24%), l'introduzione di nuovi servizi (12%) e una maggiore sicurezza stradale (14%).