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"Morizo" colpisce di nuovo. Il Presidente di Toyota Motor Corporation Akio Toyoda (che quando corre con le auto usa appunto questo nickname) è comparso questa mattina alle 7 ora italiana per una conferenza stampa di un'ora dall'headquarter di Tokio. Obbiettivo: mettere alcuni "puntini sulle i", come ama fare sia in qualità di CEO e Presidente di Toyota, sia come Chairman della Jama (l'associazione dei costruttori giapponesi di auto). Il tema, nemmeno a dirlo, è quello delle auto a batteria, sulle quali Toyoda aveva dato un parere tagliente circa un anno fa. Disse che erano "sopravvalutate".
Dal suo intervento di oggi, iniziato in grande stile su un palco con i cinque nuovi modelli della serie bZ (Beyond Zero) s'intuisce che l'approccio di Toyota alle BEV e alle auto a basse emissioni in generale sarà molto articolato e soprattutto - secondo Toyoda - a misura di area geografica e di Paese, con l'offerta di modelli di tecnologia, dimensioni e design su misura. Della serie bZ, per esempio, ha mostrato, oltre la bZ4X già nota, anche una coupé, un piccolo suv molto efficiente accreditato di un consumo di soli 125 Wh/km, una berlina e una Suv di segmento superiore.
"Non si deve cercare di indovinare il futuro, ma essere pronti ad adattarsi al futuro"
Akio Toyoda
In effetti, da quanto visto e spiegato in questo incontro, il più grande gruppo del mondo ha "ammorbidito" la propria posizione sulle elettriche approvando un incremento di produzione molto importante, passando dai propositi di vendere 2 milioni di BEV nel 2030 a 3,5 milioni con investimenti nell'ordine dei 4 trilioni di yen (31 miliardi di euro, in linea con quanto annunciato da altri costruttori), ma che non si chiuderà alle spalle nessuna porta, nessuna opportunità, compreso l'idrogeno. Nei programmi di Toyoda, infatti, c'è spazio per altri 31 miliardi di euro per continuare a sviluppare motori ibridi, ibridi ricaricabili e FCEV, ovvero auto a idrogeno.
E la preoccupazione che Toyoda aveva espresso sull'impatto sociale del passaggio all'elettrico? Akio risponde che tutti i carmaker stanno delineando piani più chiari e strategie del futuro molto meglio definite che in passato, quindi è fiducioso che l'impatto sociale potrà essere gestito. Inevitabilmente qualcuno dovrà cambiare lavoro, ha suggerito implicitamente, e qualche fornitore (circa il 65% di una Toyota viene da la catena dei supplier esterni) potrebbe essere lasciato indietro se non potrà adattarsi alle nuove politiche "carbon neutral". Quelli che non possono essere abbandonati a scelte obbligate sono invece i clienti (una frecciatina indiretta alle deadline stabilite a livello politico), che dovranno avere la libertà di scelta, a seconda dei mercati e della disponibilità di energia - nonché della sua provenienza e compatibilità ambientale - fra motori a combustione ibridi o del tutto elettrici. Da qui la decisione di investire sempre e comunque su le 4 linee di prodotti: ibrido (che Toyota ha realizzato nel 1996), ibrido ricaricabile, batterie e idrogeno "verde". Interrogato sul piano delle reti di ricarica, inoltre, il board di Toyota ha indicato che entro il 2025 tutti i dealers avranno colonnine fast charge e che saranno aperte a tutte le auto, non solo Toyota e Lexus.
Toltosi il cappello da Presidente e messosi quello di Morizo, Toyoda ha risposto anche alla domanda di un collega che voleva sapere se si diverte quando guida un'auto elettrica, e la risposta è stata secca: quelle prodotte fino ad ora non gli sono piaciute come pilota, ma ha molta fiducia in quelle che stanno arrivando. Dice anche che le auto elettriche ad alte prestazioni adottano soluzioni tecniche (trazione integrale, torque vectoring, disponibilità di coppia) che sono la premessa per una guida estremamente brillante, sicura e divertente anche in pista, quindi continuerà nel suo ruolo di Master Driver ad apprezzare anche le BEV.