Veicoli commerciali leggeri: le emissioni dovranno essere contenute entro 147 g/km

Veicoli commerciali leggeri: le emissioni dovranno essere contenute entro 147 g/km
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Anche i veicoli commerciali leggeri parteciperanno al programma europeo di riduzione delle emissioni di CO2, con un obiettivo fissato a 147 g/km per il 2020
14 maggio 2013

Anche i veicoli commerciali leggeri, fino a 3,5 tonnellate di peso totale, parteciperanno fattivamente al programma europeo di riduzione delle emissioni di CO2, con un obiettivo fissato a 147 g/km per il 2020 e, a più lungo termine, un traguardo per il 2025 che sarà situato tra 120 e 105 g/km.

Lo ha stabilito la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo che ha adottato un regolamento che stabilisce per questa tipologia di veicoli - i molti tipi di furgoni e di mezzi da lavoro che circolano sulle nostre strade - una media, riferita ai modelli nuovi in vendita, di emissioni pari a 175 g/km entro il 2017.

Questa norma si applicherà ai costruttori che fabbricano almeno 1.000 veicoli all'anno. Al valore di 175 g/km si è arrivati dopo un'analisi dell'evoluzione delle emissioni di CO2 relative alla categoria dei veicoli commerciali leggeri per la quale, nel 2011, era stato invece fissato il limite, meno stringente, di 179 g/km.

Rientra nell'ambito di questo sforzo per ridurre le emissioni di CO2 generate dal traffico veicolare anche l'altro provvedimento preso dal Parlamento Europeo in tema di velocità massima dei furgoni. Con un emendamento è stata reintrodotta una proposta già formulata nel 2011 - e sostenuta da Italia, Germania, Olanda e Regno Unito - che prevede l'introduzione nei veicoli nuovi a partire dal primo gennaio 2014 di un limitatore di velocità che non consenta di superare i 120 km/h.

Secondo l'associazione Transport & Environnement, un tale provvedimento permetterebbe di abbassare, a regime, i consumi e le emissioni dei veicoli commerciali leggeri del 6%. Il testo varato su questo tema servirà da base per le trattative tra il presentatore del progetto Holger Krahmer e i ministri europei interessati, con un voto del Parlamento previsto per il prossimo luglio.

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