Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Milano - Stephan Winkelmann, Presidente e AD di Automobili Lamborghini ha siglato oggi, in occasione di un evento organizzato presso la concessionaria ufficiale del Toro di Milano, un importante accordo con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Corrado Clini per l’avvio di una collaborazione volta a promuovere iniziative dedicate alla valorizzazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi e dei prodotti.
L’idea di promuovere un’intesa tra l’Azienda italiana del Gruppo Volkswagen e il Ministero dell’Ambiente era nata nel mese di luglio, in occasione dell’inaugurazione all’interno della sede Lamborghini di Sant’Agata Bolognese del primo edificio industriale in Italia ad essere certificato in classe energetica A.
Lamborghini dovrà studiare quanta CO2 viene emessa quando si produce fibra di carbonio
Con questo accordo il Ministero dell’Ambiente e la Casa del Toro intendono definire una metodologia per l’analisi e la contabilizzazione del totale delle emissioni di CO2 prodotte (carbon footprint) durante le fasi di realizzazione delle monoscocche e delle parti in fibra di carbonio, nell’ottica di una loro riduzione e di una loro futura e auspicabile neutralizzazione.
Il costruttore italiano sarà inoltre impegnato nella definizione di un sistema di gestione per la riduzione delle emissioni specifico per il settore della progettazione, sviluppo e produzione di automobili di lusso.
Perché l'accordo è stato siglato con la Casa del Toro, un'Azienda che produce supercar?
L’accordo siglato con il Ministero dell’Ambiente arriva dopo diversi anni spesi dalla Casa di Sant’Agata Bolognese a favore di politiche a sostegno delle tematiche ambientali.
L’Azienda del Toro ha impostato una strategia per l’ambiente basata sull’innovazione sia dei processi produttivi che delle vetture stesse, con l’obiettivo di ridurre del 35% le emissioni di CO2 delle proprie vetture entro il 2015, portandole su valori non superiori ai 300 g/km. Un traguardo non così irraggiungibile se si tiene presente che una vettura come la Aventador è riuscita a ridurre del 25% le emissioni di CO2 rispetto alla Murcielago, il modello di precedente generazione.
La strategia ambientale del Toro però si pone anche un obiettivo ancora più ambizioso, da raggiungere sempre entro il 2015. Lo stabilimento di Sant’Agata bolognese dovrà entro i prossimi tre anni divenire infatti un polo produttivo CO2 neutrale.
Automobili Lamborghini è inoltre la prima Azienda costruttrice di automobili in Italia ad avere ottenuto nell’ottobre 2011 la certificazione ISO 50001, che testimonia l’impegno della società verso il miglioramento delle prestazioni energetiche in tutti gli ambiti di attività, allo stesso modo dell’edificio in classe energetica A che abbiamo citato in apertura.
Fibra di carbonio: l'arma del Toro per contenere le emissioni
La strategia di Lamborghini prevede il ricorso in modo sistematico a materiali leggeri in fibra di carbonio e a un rapporto ottimale peso/potenza, presupposti fondamentali per riuscire a far coestistere anche in futuro altissime prestazioni e riduzione delle emissioni.
A differenza di altri costruttori come ad esempio Ferrari, che per contenere le emissioni delle proprie vetture sta investendo su un powetrain ibrido, la Casa del Toro crede che sia più vantaggioso continuare a portare avanti la ricerca sui materiali leggeri e ultra-tecnologici, che consentiranno sempre di più di contenere il peso delle vetture e quindi le emissioni, anche nel caso di modelli equipaggiati con tradizionali motori termici.
Un esempio perfettamente calzante, che testimonia la strategia sui materiali del costruttore italiano, è senza dubbio la Lamborghini Aventador LP 700-4, che è infatti dotata di una monoscocca in fibra di carbonio, realizzata grazie a una tecnologia all’avanguardia che ha permesso di contenere sensibilmente la massa complessiva della supercar.
“Con questo accordo il Ministero dell’Ambiente e la Casa del Toro intendono definire una metodologia per l’analisi e la contabilizzazione del totale delle emissioni di CO2 prodotte (carbon footprint) durante le fasi di realizzazione delle monoscocche e delle parti in fibra di carbonio, nell’ottica di una loro riduzione e di una loro futura e auspicabile neutralizzazione”
Lamborghini: produzione in-house dei CFRP
La Casa di Sant’Agata Boloegnese inoltre è l’unica azienda a poter vantare una gestione completamente in-house del complesso processo che porta alla produzione di materiali compositi rinforzati in fibra di carbonio (CFRP), grazie a una serie di tecnologie che rispettano severissimi standard qualitativi.
Presso la sede di Sant’Agata Bolognese, è stato realizzato infatti un centro avanzato di sviluppo compositi, denominato Advanced Composites Research Center (ACRC), mentre a Seattle (USA) è stato istituito l’Automobili Lamborghini Advanced Composite Structures Laboratory (ACSL), una struttura dedicata alla ricerca e allo sviluppo di materiali compositi in fibra di carbonio per il settore automobilistico e aeronautico, in collaborazione con la University of Washington e la Boeing Company.
Winkelmann: «L'accordo di oggi premia un percorso iniziato cinque anni fa»
Stephan Winkelmann ha commentato così l'intesa raggiunta oggi con il Ministero dell'Ambiente: «Questo importante accordo conferma l’impegno di Lamborghini sia in tema di sostenibilità ambientale che in termini di elevata tecnologia e innovazione.»
«Il traguardo raggiunto oggi premia la coerenza di un percorso, inziato cinque anni fa, volto alla riduzione delle emissioni di CO2 sia dei nostri prodotti che dei nostri siti produttivi. La fiducia che ci ha dimostrato il Ministro Clini, riconoscendo l’importanza del lavoro svolto finora, ci porta a proseguire su questa strada, con un rinnovato impegno e con una determinazione ancora maggiore.»
Clini: «Lamborghini ha dato un importante segnale alle Aziende italiane»
Il Ministro Corrado Clini ha poi aggiunto: «Quello di oggi è un importante segnale da parte di una Azienda del lusso, storico marchio del made in Italy nel mondo, che si impegna a valutare e ridurre il proprio impatto sull'ambiente.»
“La Casa di Sant'Agata Bolognese ha dimostrato che anche un'Azienda che produce supercar può diventare un modello eccellente per altre realtà aziendali italiane ed internazionali, che intendono distiguersi nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie volte a favorire la sostenibilità ambientale e a migliorare il rapporto tra l'uomo e le risorse naturali”
«L’accordo con Lamborghini fa parte del programma del Ministero per la valutazione dell’impronta ambientale che valorizza l'impegno dalle aziende italiane che intendono rispondere alla richiesta di certificazione di qualità ambientale e di innovamento tecnologico, quali fattori di competitività nei mercati internazionali soprattutto per i prodotti di alto livello, bandiera del made in Italy.»
Un traguardo fondamentale e strategico per Lamborghini
L'accordo siglato oggi ha per Lamborghini un'importanza fondamentale soprattutto a livello di immagine.
La Casa di Sant'Agata Bolognese ha dimostrato infatti che anche un'Azienda che produce supercar può diventare un modello eccellente per altre realtà aziendali italiane ed internazionali, che intendono distiguersi nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie volte a favorire la sostenibilità ambientale e a migliorare il rapporto tra l'uomo e le risorse naturali.