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Un'auto, elettrica, che si richiude e permette di parcheggiare anche in spazi angusti finora inaccessibili. Il sogno sta per diventare realtà grazie ad Hiriko, la prima city car elettrica a due posti 'pieghevole' in grado di parcheggiare in uno spazio di 1,6 metri, ovvero 1,1 metri in meno rispetto ad una smart.
Ma la city car Hiriko, il cui prototipo è già in prova sulle strade spagnole, una volta riportata alla modalità 'uso quotidiano' si trasforma in una normale auto a due posti lunga 2 metri e mezzo, che ricarica le sue batterie in 12 minuti, ha un'autonomia di 120 km e può viaggiare fino a una velocità di 60 chilometri orari.
Presentata diversi mesi fa a Bruxelles, quando l’MIT di Boston ha realizzato il primo progetto, Hiriko, che in Europa ha avuto come 'padrino' il Presidente della Commissione UE José Manuel Barroso, è ora ad un passo dal divenire realtà.
E' infatti stata avviata la produzione in Spagna da parte di un consorzio di piccole e medie imprese spagnole, con la collaborazione dell’MIT. Il progetto sarà gestito da Armando Gaspar, un ingegnere che dal 2004 al 2007 ha diretto il centro industriale Daimler in Spagna e che dovrebbe garantire lo sviluppo della vettura.
La Hiriko andrà in vendita nel 2013 ad un prezzo di circa 12.500 euro, con la possibilità di effettuarne la distribuzione anche presso le società di car-sharing. La city car è provvista di un meccanismo che fa slittare la parte posteriore dell'auto sotto il telaio e che, una volta attivata la modalità stradale, la fa allungare automaticamente da 1,60 metri a 2,50 metri.
Inoltre, per facilitare la maneggevolezza in città e nelle manovre di parcheggio dispone di 4 ruote direzionali. Per il momento non sono disponibili altri dettagli sulla Hiriko, se non che ha avrà la trazione integrale e un peso limitato a 730 kg.
L'idea di questa vettura è nata, come già precisato, all’MIT di Boston, ma poi è stata sviluppata in Europa grazie al 'Social Innovation Park' di Bilbao, una sorta di Silicon Valley spagnola del sociale, finanziata con risorse nazionali, regionali ed europee.
Il prototipo è piaciuto anche a San Francisco e Hong Kong, fra le città che hanno sostenuto il progetto. Ogni impresa del consorzio si occupa della produzione di un modulo e la novità è che nelle città che decideranno di usarla verrà avviata una fabbrica per l'assemblaggio, creando così nuovi posti di lavoro.