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Sullo stand parigino, dove Ferrari é presente con l'intera gamma di nuova generazione, la Casa di Maranello svela in anteprima mondiale il telaio in composito di derivazione diretta dalla F1 del primo modello ibrido della sua storia (probabilmente la nuova Enzo), che verrà prodotta in serie speciale limitata.
Nonostante l'aumento di peso dovuto alle normative e ai componenti ibridi, il nuovo telaio ha un peso complessivo del 20% inferiore a quello della Enzo Ferrari e una rigidità torsionale maggiore del 27%, mentre quella flessionale è superiore del 22%. Per la nuova vettura ibrida la Ferrari ha utilizzato la sua vasta esperienza sui compositi nelle competizioni, scartando le tecniche industriali di lavorazione del carbonio - come ad esempio l'RTM - cui si fa usualmente ricorso oggi in campo automobilistico, poiché non soddisfano gli standard qualitativi e funzionali che si è data.
Materiali, metodiche progettuali, processi costruttivi, personale e strumenti impiegati sono condivisi con la Scuderia Ferrari. Un gruppo di lavoro misto che si è avvalso anche dell'importante contributo di Rory Byrne, che nel ruolo di chief designer della squadra di F1 ha vinto 11 campionati del mondo.
Il telaio utilizza quattro tipi diversi di carbonio, laminati a mano e prodotti in autoclave, seguendo un metodo di progettazione che ha permesso di ottimizzare il design integrando le diverse componenti. La struttura principale è composta da carbonio T800, con locali applicazioni di T800UD, ovvero carbonio a fibre unidirezionali, strategicamente utilizzate per rinforzare la struttura.
I coperchi strutturali del fondo e la traversa plancia sono invece realizzati con un altro tipo di carbonio particolarmente pregiato denominato M46J mentre in alcune zone critiche come le portiere si è ricorsi alla fibra ultra-resistente T1000, particolarmente efficace nell'assorbimento degli urti, la stessa impiegata per il musetto delle monoposto. Nel sottoscocca il carbonio è unito a un altro materiale nobile, il Kevlar, per prevenire danni derivanti dai detriti del fondo stradale.
In passerella anche le cinque vetture di gamma della Ferrari, ognuna delle quali rappresenta una nuova generazione dei modelli a 12 e 8 cilindri. La F12berlinetta è la V12 più potente e prestazionale di sempre grazie a 740 CV e a un'architettura compatta e leggera. Al suo fianco, con una missione d'uso complementare, la FF, la rivoluzionaria quattro posti e quattro ruote motrici che si mostra qui con il nuovo tetto panoramico in uno speciale cristallo riflettente (LowE) che promette isolamento termico e acustico.
C'é poi la 458, nelle due versioni coupé e spider, con il motore V8 due volte vincitore del Best Perfomance Engine Award, dedicata a chi cerca una guida più sportiva. Mentre, per chi non vuole rinunciare alla versatilità di utilizzo, la gamma Ferrari propone la nuova California 30.
Trenta come i chili in meno e la potenza in più, di cui la convertibile dispone dalla metà di quest'anno. Importanti innovazioni sono state introdotte per la riduzione del peso, con il polo Scaglietti specializzato nella lavorazione dell'alluminio che ha messo a punto più di 25 diverse leghe, di cui alcune applicate per la prima volta al settore automobilistico. L'abbattimento del 30% di consumi ed emissioni rispetto a quattro anni fa e il contemporaneo aumento della potenza di circa 100 CV per ogni modello, sono il frutto del lavoro svolto oltre che su motore e componenti strutturali anche su aerodinamica, pneumatici e sottosistemi veicolo.