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Un risparmio in carburante di 340 euro nel primo anno e di oltre 3.800 euro nell'intero ciclo di vita del veicolo: questo i vantaggi per gli utenti della strada previsti dalla riduzione delle emissioni di CO2 che deriverà dall'applicazione delle regole presentate dalla Commissione Europea per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020.
Le nuove regole - presentate dal Commissario al clima Connie Hedegaard e destinate a passare al vaglio del Parlamento UE - si applicheranno sui nuovi veicoli a partire dal 2015. Dopo un lungo braccio di ferro tra l'industria tedesca e quella italo-francese, la Commissione UE ha infatti presentato il regolamento per arrivare a tagliare le emissioni delle auto dal valore di 130 grammi/km del 2015 fino a 95 gr/km nel 2020.
«Molti diranno che 95 grammi è una soglia troppo ambiziosa - ha affermato a Bruxelles la Commissaria UE al cambiamento climatico Connie Hedegaard - noi non siamo d'accordo: è un obiettivo molto ambizioso, ma anche raggiungibile.»
Il regolamento di ripartizione degli sforzi tra le Case costruttrici, assicura la Hedegaard, «è equo ed equilibrato.» In concreto Bruxelles propone di raggiungere l'obiettivo globale dei 95 gr/km «chiedendo a tutti i fabbricanti di fare il medesimo sforzo relativo, ossia attuare una riduzione del 27% delle emissioni del loro parco auto.»
Il sovrapprezzo per un'auto meno inquinante potrebbe essere, qualora i cambiamenti tecnologici verranno riversati sui consumatori, di 700-800 euro per una vettura diesel e un po' di più per una a benzina. Ma grazie al risparmio medio annuale in carburanti il tempo di recupero della spesa, ha assicurato la Commissaria, è stimato in 3 anni.
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione UE con delega all'industria, promuove l'intesa presentata oggi per la riduzione delle emissioni di CO2 delle auto per il periodo 2015-2020, commentando: «E' un accordo di compromesso equilibrato che non danneggia né l'industria italo-francese né quella tedesca. Si tratta di proposte che riescono a contemperare le azioni contro il cambiamento climatico permettendo all'industria dell'auto di andare avanti lungo il percorso che abbiamo tracciato.»
Di altro parere l'Acea - l'Associazione che raggruppa i produttori auto europei presieduta dall'ad Fiat Sergio Marchionne - in quanto, dato il momento difficile in cui versa il settore auto europeo, gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 proposti dalla Commissione UE sono «molto pesanti.»
L'Acea, afferma che arrivare a tagliare le emissioni a 95 grammi/km entro il 2020 resta una «sfida estremamente difficile - ha sottolineato il Segretario Generale dell'Acea Ivan Hodac, che con le nuove regole UE teme un'ulteriore perdita della competitività del settore auto europeo, con un aumento dei costi a vantaggio di Cina, Giappone o Usa dove i target sono minori - questi sono i target più duri al mondo.»
A fronte delle previsioni negative per il 2012, dove è atteso un calo del 7% delle registrazioni auto e una diminuzione delle vendite da 13,1 a 12,2 milioni, i nuovi target UE costituiscono un «ulteriore peso per il settore - ha ammonito il segretario generale dell'Acea che, ha avvertito, analizzerà nei dettagli le conseguenze della proposta di Bruxelles - questi devono essere sì ambiziosi, ma anche fattibili.»
Fonte: Ansa