EcoPress Race: Renault Zoe, divertimento ed ecologia

EcoPress Race: Renault Zoe, divertimento ed ecologia
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Una bella giornata “ad emissioni zero” presso l’autodromo di Modena, con una divertente sfida fra giornalisti per conoscere meglio la full electric Renault
7 giugno 2013

Parlare di mezzi elettrici in un autodromo situato nel centro nevralgico della Motor Valley sembra un po’ un controsenso. Ma se è vero come è vero, come ci ha raccontato Livio Grassi (socio fondatore di Vintage SPA, la società che gestisce l’Autodromo di Modena) che gli stessi responsabili Ferrari hanno ammesso che la propulsione alternativa è il futuro – supercar escluse, naturalmente – lo strano connubio fra velocità ed ecologia inizia ad avere molto più senso.

ZEV Day: Largo ai giovani

Prima di venire coinvolti in prima persona nella Press Eco Race, che ha visto sedici fra giornalisti ed ospiti d’eccezione scendere in pista al volante delle Renault ZOE per sfidarsi in una gara a chi meglio sapeva bilanciare consumo e velocità – vedremo poi com’è andata – abbiamo potuto assistere ad una bellissima dimostrazione di come la mobilità alternativa sappia essere anche attraente e divertente verso i più giovani. Lo ZEV (Zero Emission Vehicles, veicoli a zero emissioni) Day è stato infatti dedicato esplicitamente ai giovani, nel tentativo di sensibilizzarli tanto verso la mobilità alternativa quanto verso il fattore divertimento della mobilità in generale.

Per tutta la mattinata infatti l’autodromo è stato monopolizzato da prototipi impegnati nella preparazione della Shell Eco-Marathon, ma anche da studenti delle scuole superiori che hanno potuto provare mezzi elettrici di ogni genere, dalle Renault Twizy a diversi veicoli a due ruote fino a divertentissimi skateboard a propulsione voltaica controllati da telecomandi a mano. Per tutti, divertimento, qualche eccesso d’entusiasmo e tante risate, a dimostrazione che i ragazzi sono ben felici di andare oltre smartphone e console – basta proporsi nel modo giusto. Ed è interessante notare come l’essere cresciuti a pane e Playstation ha creato una generazione che ben prima della maggiore età sa benissimo come si tiene in mano un volante.

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In pista abbiamo apprezzato l’atmosfera surreale che avvolgeva il passare di mezzi del tutto silenziosi

 

In pista abbiamo apprezzato l’atmosfera surreale che avvolgeva il passare di mezzi del tutto silenziosi (tranne per qualche… intemperanza degli ibridi, che accendevano il motore sul rettilineo principale per ricaricare le batterie) come quelli impegnati nella Shell Eco-Marathon. Lo ZEV Day è stata infatti un’occasione per i Team di istituti tecnici ed universitari di lavorare sui propri mezzi testandoli in circuito: dopo la prova di Rotterdam le squadre saranno impegnate il 7 luglio sul circuito di Sepang, in Malesia. Senza voler sminuire le prestazioni dei mezzi, l’impiego di un circuito tanto largo, lungo e veloce potrebbe risultare quantomeno snervante.

Sorpresa finale con il debutto mondiale di Energica. CRP era presente con un box in cui faceva bella mostra di sé la Superbike elettrica attesa prossimamente su strada assieme alle “cugine” da gara eCRP 1.4 da gara. Il programma non lo prevedeva, ma con sorpresa di tutti la versione stradale ha mosso i suoi primi passi proprio in questa occasione, con in sella il suo progettista Giampiero Testoni.

Supporto in aumento

Durante la conferenza stampa tutti i partecipanti (il già citato Livio Grassi, l’Ingegner Cristian Fabbri AD della multiutility HERA, Gabriella Favuzza di Renault, l’ingegner Filippo Sala e Livia Cevolini di CRP) hanno dato mostra di avere ben chiaro il principale fattore limitante la diffusione della propulsione elettrica: la scarsa diffusione di infrastrutture adeguate. Una delle soluzioni passa per un maggior impegno di HERA, determinata a coprire con più capillarità il suo territorio d’influenza – l’Emilia-Romagna – attraverso l’installazione di 80 colonnine di ricarica. L’iniziativa si abbina ad un’offerta che consente, attraverso l’uso di una tessera del costo di 25 euro mensili, ricariche illimitate. Proposta allettante, che va però sommata al canone di noleggio delle batterie proposto dai vari costruttori prima di effettuare un confronto su base chilometrica rispetto a veicoli a propulsione tradizionale.

La sfida è consistita nel compiere 10 giri del tracciato – lungo poco meno di 1,7km – entro un tempo di 17 minuti consumando il meno possibile. Vincitore sarebbe stato chi in grado di coniugare velocità e parsimonia nel… piede destro


Considerazioni che non tolgono però nulla alla validità di Renault ZOE, ultima arrivata nella famiglia Zero Emission che comprende già Fluence, Kangoo e Twizy. Capace di 210km con una ricarica nel percorso standard dell’omologazione rappresenta uno dei veicoli dotati di maggior autonomia disponibili sul mercato; per verificarne le doti dinamiche l’Autodromo di Modena (recentemente omologato CSAI) ha organizzato una simpatica sfida fra giornalisti. Vincitore chi sarebbe stato in grado di coniugare velocità e parsimonia nel… piede destro.

Adelante con Juicio

La frase fatta utilizzata da Don Abbondio (avanti, ma con giudizio) calza perfettamente alla formula applicata per la sfida. Il concetto di base sembrava semplice: compiere 10 giri del tracciato – lungo poco meno di 1,7km – entro i 17 minuti consumando il meno possibile. Vincitore si sarebbe dimostrato il pilota capace di ottenere il miglior rapporto tempo/consumo. Guida scorrevole, velocità contenute in rettilineo e massima pulizia nelle curve il segreto per vincere la sfida.

Una sfida più impegnativa di quanto non sembri, perché sarebbe stato necessario poter “prendere le misure” ad auto e circuito prima di capire quale fosse la guida che consentisse di stare dentro al limite cronometrico (meno ampio di quanto non potesse sembrare) attraverso un riscontro su un piccolo numero di giri prima di impegnarci nella competizione. Starete pensando che si tratti di una scusa, e forse così è, fatto sta che chi scrive si è trovato a capire dopo tre tornate come – pur utilizzando la modalità di guida Eco, che penalizza le prestazioni in favore della riduzione dei consumi – la strategia ultra-conservativa adottata da diversi veicoli in pista si sarebbe rivelata quella vincente. In nome della ricerca scientifica (e non certo del divertimento puro) abbiamo data per persa la sfida, staccando la modalità Eco ed iniziando a cercare il limite della vettura.

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Grande è stata la sorpresa, guidando la Renault ZOE nello scoprire una vettura brillante e divertente, oltre che neutra nell’iscrizione in traiettoria e capace di tenere bene la linea

Equilibrio sopra tutto

E’ fin troppo facile immaginarsi come noiosa, lenta e scarsamente dinamica una proposta nata da razionali ecologici come ZOE. Potrete capire quanto siamo rimasti sorpresi nel trovarci a guidare una vettura relativamente brillante e divertente anche nell’uso in circuito – naturalmente stretto e tortuoso come quello di Marzaglia. Lo confessiamo: ci aspettavamo una macchina afflitta da forte sottosterzo e con qualche limite di tenuta. All’atto pratico, invece, ZOE si rivela neutra nell’iscrizione in traiettoria, capace di tenere bene la linea – fatti ovviamente i conti con un assetto ben lontano dallo sportivo – e di gestire senza il minimo problema non tanto la potenza (88cv) quanto la vigorosa coppia (220Nm) del propulsore elettrico.

Ne risulta un mezzo divertente – una volta superata la barriera psicologica del dover guidare sportivo con l’unico riferimento sonoro del rotolamento degli pneumatici – e molto poco impegnativo, sincero nel comportamento ed estremamente sicuro. La frenata è a dir poco poderosa, e per contro non manda in crisi la vettura nemmeno andando a prolungare la pressione sul pedale anche all’inizio dell’inserimento. Insomma, avete capito: ci siamo divertiti molto più del previsto, e… non sono bastate le forti staccate per compensare con il sistema rigenerativo il consumo che abbiamo imposto al propulsore della ZOE. Alla fine abbiamo fatto registrare un consumo fra i peggiori di tutta la griglia, togliendoci però la (relativa soddisfazione) di restare ampiamente sotto il limite temporale nonostante un rientro ai box non necessario a causa di una segnalazione male interpretata.

Insomma, lo ammettiamo: abbiamo preso la gara nel modo sbagliato, cedendo alla voglia di divertirci un po’ al volante di ZOE. Un’esperienza non certo da buttare, però, perché ci ha dato modo di scoprire un mezzo dalle insospettate doti dinamiche che potrebbe gratificare anche chi non trova nella coscienza ecologica (o convenienza economica) l’unico bisogno da soddisfare nell’acquisto di un’auto. Come sarebbe andata se avessimo adottato la tattica di gara corretta? Non lo sappiamo noi per primi. Appuntamento a fra un anno, perché come ci ha più volte ricordato Alberto Nobile, impagabile PR dell’Autodromo, l’indicazione di “Prima EcoPress Race” implica l’intenzione di farne molte altre.

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    a 1.502 Kg
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