De Masi: «La mobilità sarà a favore di moto ed ibridi entro il 2020»

De Masi: «La mobilità sarà a favore di moto ed ibridi entro il 2020»
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Domenico De Masi, Sociologo e professore di Sociologia del lavoro, ha illustrato al centro Porsche di Napoli le previsioni sulla mobilità entro il 2020
27 novembre 2012

In Italia, il settore della mobilità tornerà ai livelli pre-crisi solo dopo il 2020. Nei prossimi otto anni, dunque, sarà ancora stagnazione, soprattutto nel trasporto privato. In particolare, il trasporto dei passeggeri crescerà meno del PIL: diminuirà la mobilità su gomma ed aumenterà quella aerea, grazie al low cost.

Concessionarie: previste riduzioni

Sempre fino al 2020 la crisi continuerà ad abbattersi soprattutto sul mercato dell’auto: il numero delle concessionarie si ridurrà di almeno il 15-20%. Le imprese superstiti, a loro volta, occuperanno il 15-20% in meno di personale. E' quanto emerge dalla ricerca “La domanda di mobilità, outlook al 2020”, presentata ieri sera dal professore Domenico De Masi, Sociologo e professore di Sociologia del lavoro, al Centro Porsche Napoli, che fa capo al Gruppo Del Priore.

La ricerca, ideata dallo stesso De Masi e realizzata in esclusiva per Porsche Italia e AntiCrisiDay, è stata condotta con il metodo Delphi. In pratica, sono stati consultati, in forma separata ed anonima, otto esperti di chiara fama e, in base alla convergenza delle opinioni, si sono ricavate le previsioni sulle dinamiche della domanda di mobilità al 2020.

Il futuro è ibrido

«Nei prossimi otto anni, la produzione di auto diminuirà in misura rilevante - ha evidenziato De Masi - e ne risentirà soprattutto il segmento delle medie cilindrate poiché il ceto medio dovrà orientarsi verso cilindrate inferiori mentre terrà il segmento di lusso. Aumenterà la domanda di auto ibride, anche se costose, mentre quella di auto elettriche rimarrà piuttosto contenuta soprattutto perchè la ricarica a domicilio non sarà incentivata dal Governo. L'utilizzo dei motori elettrici crescerà soprattutto sui mezzi collettivi, in particolare quelli di trasporto pubblico e le flotte aziendali.»

Nei prossimi otto anni - afferma De Masi - aumenterà la domanda di auto ibride, anche se costose, mentre quella di auto elettriche rimarrà piuttosto contenuta soprattutto perchè la ricarica a domicilio non sarà incentivata dal Governo

Abitudini destinate a cambiare

Da qui al 2020, evidenzia la ricerca, si assisterà ad una marcata riorganizzazione spaziale e temporale delle scelte di viaggio, con un significativo cambiamento degli orari, l'abbattimento dei tradizionali picchi mattutini e pomeridiani negli spostamenti quotidiani, la razionalizzazione dei viaggi a medio e lungo raggio, l'affermarsi di modalità di condivisione del veicolo (car pooling o car sharing) e un crescente utilizzo della telematica e delle applicazioni web per ottimizzare gli spostamenti e ricercare le migliori opportunità di viaggio.

Sempre più attenzione a consumi e manutenzione

«Nella scelta del vettore - ha evidenziato de Masi - sarà sempre più rilevante l'aspetto tecnico-economico. Ad esempio, nella scelta dell'auto si darà maggiore importanza ai parametri funzionali, quali i consumi a parità di prestazione e la manutenzione, e meno all'estetica. Il fenomeno coinvolgerà tutte le fasce sociali e le tipologie di clienti.»

Aumenteranno le vendite di moto e bici

Nonostante la crisi, continuerà la prevalenza dell’auto privata, ma via via sarà relegata a specifiche occasioni di mobilità. «Infatti - ha sottolineato il sociologo - aumenterà l'acquisto di veicoli più economici, come i motocicli, e sostenibili: si diffonderanno bici elettriche e pieghevoli nonché le infrastrutture per favorirne l’uso nell’ultimo miglio.»

Aumenterà l'acquisto di veicoli più economici, come i motocicli  , e sostenibili: si diffonderanno bici elettriche e pieghevoli nonché le infrastrutture per favorirne l’uso nell’ultimo miglio

Attenzione per l'ambiente

La sostenibilità sarà sempre più al centro dei comportamenti di mobilità: viaggiare su mezzi inquinanti sarà considerato disdicevole. Cambiamenti che, seppure lenti, finiranno con l'influenzare il comparto industriale. Infine, una nota dolente per il trasporto pubblico: nei prossimi otto anni, i sistemi di collegamento fra centri principali e periferici si indeboliranno e diventeranno più costosi. I servizi interurbani su gomma saranno soppressi, quelli rimanenti si concentreranno nelle ore di punta.

 

«Con questa ricerca - ha affermato Umberto Seletto, ideatore di Anticrisi Day - abbiamo inteso offrire a tutta la filiera automobilistica un utile supporto per la riflessione e il posizionamento delle loro attività ed organizzazioni: occorre fissare un orizzonte temporale più avanti per rideterminare le condizioni di un nuovo cammino, di un nuovo racconto per l’auto e per la sua distribuzione.»

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