Aston Martin DB9: nasce una versione ibrida plug-in con Bosch

Aston Martin DB9: nasce una versione ibrida plug-in con Bosch
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La Casa di Gaydon in collaborazione con Bosch ha dato vita ad una Aston Martin DB9 ibrida da 740 CV a quattro ruote motrici. Il peso però è salito di 300 kg
19 giugno 2013

Sul panorama automobilistico iniziano ad affacciarsi una serie di supercar ibride. Segno dei tempi che cambiano, con le Case automobilistiche che si devono giostrare tra le stringenti normative antinquinamento imposte dai governi e il desiderio di proporre sul mercato modelli sempre più potenti potenti e prestazionali. Proprio quest’anno, a Ginevra, hanno fatto il loro debutto ufficiale due hypercar ibride del calibro della McLaren P1 e de LaFerrari, mentre presto arriverà su strada anche la tanto attesa Porsche 918 Spyder

 

Nel nuovo mondo delle supercar ibride si fa ora notare anche Aston Martin che ha siglato una partnership con Bosch Engineering per studiare le potenzialità di una super sportiva trasformata in veicolo ibrido plug-in e verificare le possibilità di ridurre consumi ed emissioni di CO2.

 

Bosch Engineering ha curato il progetto di trasformazione e realizzazione e ha modificato il gruppo propulsore Aston Martin in un powertrain ibrido, mentre il costruttore britannico ha fornito una Aston Martin DB9 e sostenuto il progetto per l'intera fase di sviluppo e realizzazione.

 

Il progetto ha preso il via ad aprile 2012, mentre la DB9 è arrivata dalla Aston Martin a novembre per rimanere in lavorazione fino a fine maggio di quest'anno. Per Bosch hanno lavorato sulla vettura 74 ingegneri provenienti da dipartimenti come motorizzazioni, sviluppo della dinamica di guida, sistemi elettronici di bordo, integrazione elettrica e elettronica, integrazione di sistemi e prototipazione.

aston martin db9 ibrida bosch 1
Grazie ai due motori elettrici montati sull'asse anteriore la DB9 è in grado di erogare una potenza complessiva di 740 CV

 

Al motore Aston Martin V12 da 6.0 litri, nella vecchia versione da 510 CV, che scarica la potenza sulle ruote posteriori, sono stati aggiunti 2 motori elettrici Bosch da 180 kW installati sull'assale anteriore, 1 motore elettrico Bosch sulla cinghia motore, 3 componenti elettronici di potenza Bosch, come il collegamento tra la batteria e il motore elettrico e un caricabatterie Bosch per la batteria agli ioni di litio.

 

Con tutti i componenti Bosch aggiuntivi, per un peso totale di 300 kg, la massa della DB9 sale a 2.100 kg, con la potenza complessiva che è stata portata però a 740 CV. La DB9 ibrida inizia ora i primi test su strada. Secondo le simulazioni l'accelerazione da 0 a 100 Km/h richiede un tempo di 4,6 secondi, ma secondo i tecnici dovrebbe migliorare ancora del 20%, oltre a migliorare prestazioni e sicurezza di guida con la trazione integrale. L'autonomia della DB9 ibrida invece, in modalità 100% elettrica, dovrebbe essere superiore a 25 Km.

 

Il lavoro di trasformazione effettuato da Bosch Engineering è iniziato con lo studio di fattibilità, la progettazione e lo sviluppo del sistema di trazione ibrida. Sulla Aston Martin DB9 ibrida, inoltre, tutte le funzioni del guidatore possono essere personalizzate con la strategia HMI, acronimo di Human Machine Interfaces. Il sistema permette a chi guida di interagire con il veicolo e consente di personalizzarne tutte le funzioni. 

aston martin db9 ibrida bosch 6
Attraverso l'HMI il guidatore può interfacciarsi con il sistema ibrido e personalizzare diversi parametri

 

Un computer coordina i diversi sistemi HMI, come l'unità principale, il quadro strumenti, il tablet, i collegati al sistema ESP, all'unità di controllo ibrido, al sistema di navigazione e alla risposta attiva della pressione sul pedale dell'acceleratore. Il risultato vuole essere un utilizzo dell'auto più facile e intuitivo

 

Bosch Engineering ha scelto, infine, l'architettura ibrida, perché offre a un produttore di auto sportive il miglior potenziale per l'elettrificazione dell'assale anteriore trasformando l'auto in una trazione integrale. Un'architettura che offre molte possibilità di migliorare la dinamica di guida delle auto sportive e di ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2. Al momento il progetto con Bosch sembra destinato a rimanere uno studio, mentre non è chiaro quale sarà il futuro sviluppo di questa tecnologia e se sarà portata su modelli di serie destinati al mercato.

 

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