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Vanno bene, rendono bene, sono affidabili e ancora oggi tra le migliori soluzioni motoristiche per un veicolo su ruote nelle alte percorrenze. Eppure. Eppure sono sotto attacco, i motori diesel Euro6 di attuale produzione. Anche quelli di chi ha già detto di esser pronto a pensionarli gradualmente per far spazio a batterie ed elettrico.
L’ultimo caso di grande eco, in Germania (patria del diesel) è quello di Mercedes. La Casa è sotto la mira di alcune associazioni ambientaliste capeggiate dalla DUH, per dei test fatti su Classe E del 2016. In alcuni frangenti, l’ossido di azoto sarebbe risultato più alto del 500% rispetto ai valori dichiarati. DUH parla di “sei dispositivi di manipolazione” che riguardano soprattutto SCR ed EGR.
Il caso per ora non è ancora “scoppiato” dato che si parla solo di accuse al momento, senza procedimenti, che oltretutto toccano una parte della produzione 6 cilindri diesel ora già evoluta. Lato ambientalisti si diche che Daimler non ha tutelato l’ambiente, mentre sulla stampa tedesca una voce della Casa ha negato subito ogni accusa. Spiegando che i funzionamenti di certi dispositivi non vanno visti solo dal punto di vista dell’impatto sui valori emissioni, ma agiscono in ottica più ampia nel complesso sistema gestione motore.
Non abbiamo elementi certi per giudicare, staremo a vedere, nel caso evolva in qualcosa di concreto la questione. Contando che non solo Mercedes ma molti altri si sono trovati negli anni, per proprie verifiche o altro di esterno, a correggere e aggiornare i parametri delle gestione motore, aggiornando centraline e sistemi con campagne richiamo mirate.