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Mosca, 28 Maggio 2020. La salute prima di tutto, poi il rispetto del minimo comune denominatore. Un evento internazionale “responsabile” deve guardare alle problematiche dei singoli Paesi interessati e anticipare decisioni cruciali in modo da dare ai suoi “clienti”, per lo più appassionati fedeli, la massima considerazione e un’oggettività di rispetto.
La geografia del CoVid-19 ha chiuso e poi diviso i Paesi del Globo. Oggi non può esserci omogeneità di provvedimenti e di attitudine. Al di là della massima attenzione, infatti, non tutti i Paesi possono riaprire le porte e ripartire allo stesso modo. Alcuni vivono in differita il dramma in attenuazione in altri Paesi, altri hanno scelto vie diverse per affrontare il problema del contenimento del contagio. Le frontiere presentano la massima disparità di situazioni in un range che va dalla persistente chiusura alla massima apertura, e le frontiere del cielo sono ancor più penalizzate dall’obbligatorio limitare di una delle prerogative del volo, l’abolizione delle… frontiere.
Questo è il contesto ogni evento di caratura internazionale deve affrontare. In alcuni casi sta finendo per prevalere l’imperativo del riavvio della stagione, in altri persiste la priorità alla sicurezza e alla salute. Il Mondo del Fuoristrada, dei Rally, del Cross-Country, ha scelto questa via.
È questo il contesto nel quale è maturata la decisione di annullare l’edizione 2020 del Silk Way Rally. Un lavoro infinito, iniziato all’alba del contagio con la rivisitazione del percorso, originariamente previsto tra Russia, Kazakhstan e Cina, e poi via via rimodellato fino al percorso del “piano B” su una vasta esplorazione della Russia nelle date comprese tra il 2 e l’11 luglio. Poi la “botta”, inevitabile e prevista con un buon anticipo. Paradossalmente la situazione internazionale favorirebbe adesso esattamente il contrario di quello che si prospettava all’alba del dramma, ovvero un SWR tutto cinese. È ovvio, tuttavia, che se il problema è globale, ogni decisione deve essere universale.
La decisione era matura e i concorrenti già iscritti erano stati messi in pre-allarme. È stato il governo russo, nella persona del vice-primo ministro della Federazione russa D.N. Tchernychenko, ad emettere il verdetto già elaborato in seno all’Organizzazione del Rally.
L’edizione 2020 del Silk Way Rally è dunque annullata. Nonostante l’enorme lavoro delle équipe di lavoro dell’Organizzazione, infatti, permangono totalmente aperte le problematiche legate alle incertezze dei passaggi di frontiera, alle restrizioni del traffico aereo e alle differenti misure di quarantena adottate sai vari Paesi per i cittadini stranieri.
Dallo scenario internazionale della stagione 2020 scompare così una delle tappe chiave dei Campionati del Mondo Cross-Country Rally per le Moto, FIM, e per le Auto, FIA, e così gli Organizzatori si sono dati una dead line pressoché immediata per partire con la progettazione dell’Edizione 2020. L’obiettivo chiaro di Chagin, Lequien & Co. è quello di tornare con una decima edizione non solo all’altezza della celebrazione dell’anniversario, ma che porti in dote la summa delle due edizioni che dovrà rappresentare. L’obiettivo è un patto con chi ha già partecipato al Silk Way Rally e una promessa per gli appassionati che si erano già avvicinati all’edizione che non ci sarà.
© Immagini Silk Way Rally - SWR