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Mosca-Parigi, Febbraio 2020. Il Silk Way Rally del 2019 è stata una avvincente scorribanda agonistica tra Siberia e Cina, da Irkutsk a Dunhuang focalizzata sull’esplorazione a… manetta della Mongolia. Il misterioso Paese asiatico senza sbocco al mare è stato attraversato interamente da Nord a Sud, da Ulan Baatar al Deserto del Gobi. Un’esperienza unica e avvincente, non solo dal punto di vista agonistico.
Il Rally della Via della Seta si propone di visitare ogni anno un nuovo territorio, di offrire ai Concorrenti l’esperienza dell’esplorazione, talvolta vera e propria su piste vergini, in disuso o “tagliate” apposta.
Quest’anno il programma è Russia, Kazakhstan, Cina. Ma… forse sarà necessario un Piano “B”.
Russia e Kazakhstan, allora, che non è un piano “B” ma una grossa opportunità.
Niente di meglio che parlarne direttamente con l’anima organizzatrice, Frederic Lequien. “Fred”, Project Deputy Director del Silk Way Rally, è l’esperto assoluto, mago della comunicazione e organizzatore, esperienza EuroSport e le Dakar rivoluzionare dell’ultimo millennio. Poi, in un’atmosfera in cui l’ossigeno se lo succhiava tutto il “Generale”, Frederic ha riavvolto il nastro dell’esperienza, è tornato ai concetti originali del Rally-Raid e ne ha rilanciato la filosofia nel Silk Way Rally fondando Bullitt Sport, Società che opera in collaborazione con Team, Marche, Costruttori, titolari di Diritti di grandi Avvenimenti Sportivi. Fred non è il solo, beninteso. Alla base dell’organizzazione del Rally della Via della Seta c’è un gruppo di lavoro “leggendario”, che comprende Vladimir Chagin, Denis Simachev, Luc Alphand, e compendia un’esperienza interculturale russa, cinese, francese coinvolgendo, di volta in volta, l’anima dei Paesi che vengono inclusi nel tracciato di quella edizione del Rally. Siamo adesso alla decima edizione. Silk Way Rally #10. Deve essere qualcosa di assolutamente speciale…
La rotta originale stabilita per l’edizione 2020 del Silk Way Rally comprende anche la Cina. Un Paese che, al momento, desta non poca inquietudine. Quale è la posizione dell’Organizzatore? Quale lo stato di fatto e la prospettiva a 4 mesi e mezzo dall’effettuazione del Rally?
Frederick Lequien. “È e deve essere chiarissimo che noi seguiamo la situazione da molto vicino, direttamente e con tutte le autorità coinvolte. Non prenderemmo mai alcun rischio, dico nessun rischio. Preoccupandocene e avendone cura con largo anticipo, oggi possiamo dire che abbiamo già lavorato su un finale di percorso differente. Il Rally sarà mantenuto, questo è certo, e se adatteremo il tracciato alle circostanze in ogni caso manterremo la promessa abituale di un percorso sempre attrattivo, eventualmente in un formato appena più compatto.”
8.000 chilometri, 12 Tappe. Rally e evocazione di parte della Via della Seta originale, Coppa del Mondo FIA e Campionato Mondiale FIM. “Rischia” di essere il Rally più lungo e importante del Mondiale?
FL. “In effetti è quello che cerchiamo: ritrovare il DNA del Rally-Raid. Una Corsa in linea in un clima di scoperta e di esplorazione permanente. I terreni che attraverseremo sono perfettamente adatti alla pratica del Fuoristrada, ritmo, ambientazione e paesaggi possono essere ogni giorno diversi, con una Navigazione essenziale, fondamentale. Sì, certo, sarà il Rally più lungo della stagione e, nonostante le difficoltà per tutti, Piloti e Team, sì, certamente il Silk Way Rally può essere considerato il Rally “incontornabile” di Coppa del Mondo FIA e Campionato del Mondo FIM per la stagione 2020.”
Anche l’Organizzazione è “transcontinentale”. Come funziona? Quali “pesi” vengono dai Paesi coinvolti nell’Organizzazione, Russia, Cina, Francia? Che equilibri e quai i valori aggiunti?
FL. “Funziona molto bene ed è stimolante. Talvolta attorno al tavolo di una riunione organizzativa possono essere rappresentate anche cinque nazionalità. Il “prodotto” principale, affascinante, è il grande arricchimento culturale che ne deriva. È una esperienza unica che ci invita e ci obbliga a procedure e metodi di lavoro molto rigorosi. Tra un Paese e l’altro, spesso i metodi sono differenti. Bisogna saper ascoltare, rispettare le tradizioni locali, essere pazienti. Ogni Paese coinvolto contribuisce all’organizzazione, ogni Paese diventa il tassello complementare di un grande disegno organizzativo sportivo, di un progetto politico. Il coinvolgimento dei Paesi attraversati dal Silk Way Rally è deciso sempre ai più alti livelli governativi.”
Dal Mar Caspio alle montagne di Altay, dalle Siberia dell’Ovest alle Oasi del Deserto dell’Asia Centrale. Un Paese immenso, grande come l’Europa occidentale, in gran parte caratterizzato da pianure, deserti, praterie, steppe, ma anche catene montuose e lunghissimi canyon. Che genere di Corsa-Esplorazione si può immaginare in un luogo così affascinante?
FL. “Ogni anno cerchiamo di trovare delle rotte nuove, delle tracce inedite. La dimensione dell’esplorazione, della scoperta, diventa evidente e importante. Per questo può capitare che prolunghiamo delle sessioni di ricognizione anche di due o tre settimane, giusto a volte per scoprire a nostra volta delle piste da proporre. Il nostro obiettivo è chiaro e dichiarato, i Concorrenti devono lasciare il Silk Way Rally con gli occhi pieni di immagini, la memoria densa di ricordi indelebili. È essenziale!”
Decima edizione. È “obbligatorio” che sia eccezionale. Come centrare un obiettivo così ambizioso?
FL. “Bisogna sapersi rimettere in gioco ogni anno, a ogni edizione. Ma è fondamentale confrontarsi anche con degli imperativi ecologici, amministrativi, culturali, e talvolta anche con degli imprevisti. Facciamo il massimo. Studiamo la grande fotografia e il più piccolo dettaglio. Vogliamo far piacere ai Partecipanti, ci piace sorprenderli piacevolmente. Per noi è un po’ uno dei leit motiv, una parte fondamentale dello spirito con il quale ci dedichiamo all’organizzazione dell’Evento.”
Kazakhstan. La grande occasione per visitare questo affascinante Paese “transcontinentale”. Tracciato inedito. È possibile saperne di più? Cosa possono o devono aspettarsi i Concorrenti? Il solo Kazakhstan è più esteso e vario… dell’Arabia Saudita. Può essere il pretesto per fare in confronto con la Dakar?
FL. “Dal nostro punto di vista, la parte che esplorerà il Kazakhstan è la più bella e interessante del percorso del Rally 2020. Correre lungo le rive del Mar d’Aral, l’abbiamo visto durante le ricognizioni, è un’esperienza straordinaria, così come piantare le tende del bivacco in un luogo mitico come Baikonur, o passare dalle distese di sabbia alle montagne nel giro di 24 ore. È tutto a portata di mano, tutto stupendo! La Dakar è un monumento, è parte del patrimonio dello Sport e siamo contenti che abbia saputo ritrovare un nuovo soffio vitale in Arabia Saudita. L’avviso dei Piloti è che è stata una bella Dakar. Ora, se la Dakar è in forma, la disciplina è in forma. Il Silk Way Rally è differente, complementare. Non ci sentiamo in competizione con la Dakar, non aspiriamo a stare davanti, non avrebbe nessun senso. David Castera è un amico, riflettiamo insieme sul futuro della disciplina, viviamo un momento molto interessante. È nell’interesse di tutti!”
Quali le date fondamentali dell’edizione 2020? Quali le idee, le cose speciali che si devono, o è meglio sapere per essere della partita?
FL. “Il Silk Way Rally si corre dal 3 al 16 luglio. Chi desidera partecipare ha tempo fino a al 1° Giugno per iscriversi, e fino al 15 Aprile per accedere alle condizioni e alle tariffe promozionali.
Dopo aver aperto il Rally alle Moto lo scorso anno, proseguiamo sulla strada dell’integrazione delle 2 Ruote proponendo quest’anno ai Motociclisti senza assistenza di partecipare all’Avventura del Silk Way Rally in condizioni logistiche ideali. Offriremo loro un “package” completo, che include il trasporto della moto e del materiale da Parigi a Mosca, e dall’arrivo a Parigi al ritorno, il trasporto del materiale logistico personale da bivacco a bivacco, e uno spazio di lavoro attrezzato, tutto a tariffe “su misura” per i privati.
Ci sono importanti novità regolamentari FIA, con la modifica di Gruppi e Classi, l’apertura specifica agli SSV che parteciperanno per un Trofeo dedicato, la definizione della categoria T5 solo per i Camion. Tutti i veicoli non conformi alle nuove direttive FIA potranno partecipare nella Categoria Open.
Attenzione particolare ai Concorrenti donne e ai giovani. Al fine di promuovere la ricerca e la scoperta di nuovi talenti, ma anche di offrire loro un più logico e conveniente approccio “economico”, i diritti di iscrizione per le ragazze e i giovani sotto i 30 anni saranno gratuiti.
© Immagini Silk Way Rally - SWR