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Parigi, 28 Settembre. Si comincia con il Marocco, poi c’è l'Andalusia e il Rally to Dakar, l’Africa Eco Race. Dopo ben sette mesi di astinenza, ecco una tripla dose di Rally-Raid. Per la verità è un’overdose, perché la sovrapposizione degli ultimi due droga la stagione e pone dei forti limiti al buon senso e ai desideri degli appassionati. L’ultimo grande Rally dell’anno è stato, subito dopo la Dakar, l’Abu Dhabi Desert Challenge, seconda prova del nuovissimo Mondiale Rally-Raid, poi niente. Silenzio. Ragioni sacrosante, per carità, ma con un po’ di buon senso e di rispetto per gli appassionati si poteva pensare a una stagione più diluita, spalmata sull’intero arco dell’anno. Invece, dopo il lungo silenzio, è guerra fratricida.
Dall’1 al 6 Ottobre era ed è il Rally del Marocco, di fatto terza prova del Mondiale dopo l’annullamento del Kazakhstan. Nel frattempo anche l’Africa Eco Race aveva dovuto cambiare le sue date per la chiusura delle frontiere marocchine e aveva spostato il Rally a Ottobre. Infine è slittato anche l’Andalucia, per motivi di territorio, guarda caso proprio a Ottobre, dal 18 al 23. C’è una logica buona e una cattiva. Quella buona. L’Andalusia viene subito dopo il Marocco. Agli interessati al Mondiale, ammesso che sia ancora aperto, basterà attraversare il tratto di mare delle colonne d’Ercole ed eccoli pronti per il Rally spagnolo. Quella cattiva. Se uno, per caso, voleva correre in Andalusia e all’Africa Eco Race niente da fare, o l’uno o l’altro. Essendo quest’ultimo materia di Mondiale o di esame di ammissione alla Dakar, ed essendo ASO organizzatore della Dakar e, indirettamente, di Marocco e Andalusia, ma anche promoter del Mondiale Rally-Raid, beh, è evidentemente che qui trattiamo più strategia di guerra che di promozione di Rally-Raid in senso stretto.
Ad ogni modo. Il Mondiale fermo da Abu Dhabi riparte dal Marocco, che quest’anno fa base a Agadir e si distende verso il Sud Ovest marocchino. Sebastien Loeb, BRX Bahrain Raid Xtreme, è in testa alla provvisoria delle Auto, un solo punto davanti a Nasser Al Attiyah, Toyota Gazoo Racing. Sarà, in questo caso, la bella guerra, è inevitabile. Toyota arriva in forze con le Hilux T1+ affidate, oltre che a Al Attiyah, anche a Van Loon e Al Rajhi. BRX porta il nuovo arruolato Orly Terranova, non è riuscita a trovare la macchina che spetta per contratto a Joan “Nani” Roma, e però ne ha una pronta per Guerlain Chicherit... Il Marocco sarà l’esame tecnico del modificato regolamento applicato ai nuovi mezzi di lì a due mesi impegnati alla Dakar Arabia Saudita 2023. Sappiamo, quindi, che anche Audi scenderà in campo agguerrita e formazione al completo: Mattias Ekstrom, Stephane Peterhansel e Carlos Sainz. Alle spalle degli Dei solo sporadici raggi di sole, di fatto trasparenti nel Mondiale che resta una faccenda da club esclusivo (ma lo è sempre stato). Poco o niente da fare per i vari Al Rajhi o Przygonski, inseguitori solo nominalmente.
Semmai più interessante, lo è sempre di più in generale, è la gara della T3, o dei Side by Side, prototipi e non. In testa il plurivincitore della Dakar, il cileno Francisco “Chaleco” Lopez, Can-Am, alle sue spalle Cristina Gutierrez, OT3, e Seth Quintero, OT3.
Dalla parte del Mondiale FIM, quello delle Moto, la situazione è meno “drammatica”. Sam Sunderland, il vincitore della Dakar 2022, GasGas, è in testa con 62 punti e il più diretto rivale, Pablo Quintanilla da quest’anno con Honda, è indietro di 17 punti, che diventano 28 nel caso di Mattias Walkner, KTM, che è terzo. In Marocco ci sarà Franco Picco con Fantic, e più avanti le novità ci faranno saltare in piedi, ma per il momento è top secret. Ben più interessante della disputa per il Mondiale è la prima apparizione di Adrien Van Beveren con i colori di Honda. Al contrario, nessuna notizia dell’esautorato Joan Barreda.
Visto l’affollamento e i vari giochini di potere, si può prevedere il pieno di partecipazione per il Marocco e meno furore per Andalucia e Africa Eco Race, anche a causa della sovrapposizione organizzata da ASO. C’è di buono che Africa Eco Race naviga su un grande Piroscafo oceanico e su una rotta completamente a sé, quella meravigliosa delle origini. Qui non si possono ancora rincorrere i grandi numeri ma si bada con perseveranza alla qualità. Le novità non mancano e i motivi di grande attrazione nemmeno. Ne parliamo più avanti.
© Immagini Red Bull Content Pool, Rallye du Maroc, Africa Eco Race