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Il Salone di Ginevra è una "piazza" importante non solo per toccare con mano le auto di domani ma anche per incontrare i massimi esponenti che danno vita a questo mondo. Alcuni più di altri, però, lasciano il segno con quello che dicono e Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport, è certamente uno di questi. Ecco cosa ha detto ai nostri microfoni.
La Dakar 2017, come quella 2016 del resto, è stata eccezionale per voi. Grandi conferme, vettura eccezionale, grande ritorno di immagine. Ce ne vuole parlare?
«Sì è andato quasi tutto secondo i programmi anche se è sempre strano parlare di programmi per corsa così difficile e complessa. Siamo partiti con l'ambizione di vincere e l'abbiamo fatto ed ora il nostro programma è quello di ripresentarci in forze al via della stagione 2018 con Despres, Peterhansel e Loeb al volante della nostra DKR. Stiamo lavorando molto alla vettura, che il prossimo anno sarà un'evoluzione di quella vista quest'anno. E' un progetto davvero difficile quello di una vettura per la Dakar, su cui non bisogna sbagliare davvero nulla perché Mini e Toyota hanno vetture molto competitive e corrono, come noi, per vincere.»
Si chiamerà ancora 3008 DKR o sfrutterete il lancio della 5008 per cambiare nome?
«La vettura in realtà viene iscritta alla corsa con il nome di Peugeot DKR. Questo perché le nostre SUV nel mondo hanno nomi diversi e quindi abbiamo pensato che fosse più corretto non nominarla in alcun modo specifico, se non DKR, lasciando ad ogni mercato il compito di battezzarla nel rispetto delle attività di comunicazione che più ritengono corrette.»
Avete già delle informazioni riguardo al percorso?
«Non conosciamo ancora il percorso del prossimo anno, stiamo aspettando conferme da ASO. Di solito arrivano tra marzo ed aprile, quindi siamo ormai in dirittura d'arrivo per questo tema. Quello che di sicuro posso dire, però, è che spero che si torni a correre anche in Perù.»
La vediamo spesso aggirarsi nei paddock di Le Mans. La domanda è sempre la stessa...
«E' sempre la stessa domanda, è vero, ma quello che cambia è che intanto passa molta acqua sotto ai ponti. Quello che spero è che il tempo che passerà tra l'ultimo (recente) ritiro ed un ritorno sia inferiore a quello che ci ha portato a lasciare questo campionato negli anni 90 per poi tornare a fine anni 00 (sorride). Battute a parte, quello che posso dire, è ovviamente che siamo molto interessati a rientrare ma lo possiamo fare solamente se ci sarà una evoluzione dei regolamenti che permetta di abbattere i costi ad un livello accettabile. Oggi come oggi questi programmi sono insostenibili, anche a fronte di un ritorno di immagine immenso. Stiamo parlando con l'organizzazione ma dobbiamo fare in modo che tutto sia sostenibile a livello di costi.»
Ormai anche le condizioni di Mr.Tavarez sono quasi tutte rispettate. Manca davvero solo il regolamento...
«Mr. Tavarez aveva imposto tre condizioni ad un possibile rientro a Le Mans. PSA in buono stato di salute (OK), la vittoria alla Dakar (OK) ed una forte riduzione dei costi a Le Mans. Abbiamo due condizioni su tre...e sulla terza sembra che ci sia una certa apertura da parte di tutti. Poi ovviamente rimane da decidere a livello di Gruppo se la cosa possa essere davvero interessante come crediamo, ma sembra che tutto si possa muovere in quella direzione.»
Possiamo dire che la decisone arriverà presto?
«Speriamo di prendere qualche decisione nei prossimi mesi, abbiamo vinto tre volte questa corsa e quando l'abbiamo fatto è sempre stata una grande battaglia. Amiamo Le Mans e le corse di durata, abbiamo sempre dato il massimo in termini di tecnologia, tanto che il record sulla Sarthe siglato dalla nostra 908 nel 2011 è stato battuto solo lo scorso anno.»
Dedica del personale del suo reparto allo sviluppo dell'erede della 908 o aspettate di capire in che direzione si muoverà il regolamento?
«Non stiamo lavorando in alcun modo su progetti futuri legati al WEC per il momento, perché non sappiamo come si evolveranno le regole. Non avrebbe senso investire tempo e risorse attorno ad un progetto che poi dovrebbe essere completamente rivisto. Quando e se sarà il momento, daremo il via al progetto ci lavoreremo.»
Rimanendo in pista, avete una bellissima 308 CUP che merita di fare bene nel TCR. Avete evoluzioni in programma?
«TCR per noi è customer racing quindi non abbiamo attività ufficiali legate alla 308 CUP. Sappiamo di avere una vettura molto competitiva, con un'estetica accattivante ed un prezzo interessante. Abbiamo prodotto e venduto 30 vetture e stiamo lavorando attorno ad una vera versione TCR che sarà venduta anche come kit. Freni, sospensioni, aerodinamica...»
Amiamo Le Mans e le corse di durata, abbiamo sempre dato il massimo in termini di tecnologia, tanto che il record sulla Sarthe siglato dalla nostra 908 nel 2011 è stato battuto solo lo scorso anno
Motore Opel?
«Non so se possiamo usare il 2.0 Opel, però in effetti è un'idea (ride). Di fatto la nostra vettura va già molto forte col 1.6, abbiamo un gran telaio e con la dovuta evoluzione ed un balance of performance calibrato anche sulle nostre esigenze possiamo essere competitivi anche contro le 2.0.»
Mr. Tavares è un grande manager ma ci dicono essere anche un pilota eccezionale. Lo vedremo mai in corsa con una TCR?
«E' verissimo, Tavares è un ottimo pilota, ha fatto registrare tempi di tutto rispetto nei test in cui ha partecipato. Ma è anche un gran CEO per la nostra azienda, sta facendo delle cose eccezionali e credo che tra i due sia senz'altro il lavoro che gli riesce meglio...»