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Abu Dhabi, UAE, 19 Febbraio 2024. Il polverone sollevato all’indomani della conclusione della Dakar va lentamente, molto lentamente, diradandosi. Come avevamo scritto, sono in atto grandi cambiamenti, se non addirittura rivoluzioni, che riguardano il futuro (o parte di questo) di due Piloti leggendari, Stephane Peterhansel e Carlos Sainz, del terzo, fortissimo incomodo, Nasser Al Attiyah, e dei rispettivi co-piloti. Proprio partendo da questi ultimi iniziano a delinearsi sprazzi di futuro, in un senso (parabola discendente della carriera) o nell’altro (full attack). È notizia forte e indiziale, o piuttosto conferma di questi giorni, la definizione dell’accordo tra Nasser Al Attiyah e Edouard Boulanger.
Se nei Rally tradizionali sarà Giovanni Bernacchini a sedere al fianco del “Principe del Qatar”, nei Rally-Raid sarà l’ex navigatore di Stephane Peterhansel a prendere il posto di Mathieu Baumel dopo dieci anni di sodalizio di grande successo. I motivi della rottura restano ancora misteriosi (e salteranno fuori presto, inutile istruire un’indagine), ma è facile supporre che qualcosa, o qualcuno si sia allargato un po’ troppo, provocando la frattura. Beh, si sono visti matrimoni molto, ma molto più brevi, e non è il caso di farne un dramma.😉
Edouard Boulanger, detto “Dudd”, è il “prodotto” esemplare della passione per i Rally-Raid. Ingegnere, 44 anni, (mi pare), “Dudd” è arrivato presto in atmosfera di gare del Deserto, entrando dalla porta del Faraoni 2.0 di Daniele Cotto, Jacky Ickx e Vincenzo Lancia. Da lì è stato un crescendo inarrestabile. Non ho wikipedia né il suo curriculum sotto mano, né voglio farla lunga) ma per darvi un’idea efficace scavo nella memoria e lo ritrovo alle prese con i Road-Book del Rally, atleta, ironman, canottiere, pilota concorrente in Moto, Faraoni, Marocco, vincitore del Dakar Challenge 2012, MapMan di riferimento nella breve epoca in cui, oltre a Pilota e Navigatore, c’era un “concorrente” più o meno segreto che saliva a bordo del… PC. Il MapMan si collegava e Google Maps ed altre cartografie e, road-book alla mano, ricostruiva per Piloti, Squadre e Equipaggi, i tracciati di ogni tappa corredandoli di tagli, istruzioni, preferenze e astuzie. Ecco, “Dudd” di quella professione, arrivata e sparita come una meteora, era un riferimento. Poi, sempre a Memoria, eccolo coach nel Team KTM, coordinatore del quotidiano agonistico di Team importanti, preparatore. Finalmente Navigatore. Di immediato, ineccepibile riscontro, si direbbe, se nel 2020 Stephane Peterhansel l’ha chiamato per prendere il posto di sua moglie Andrea (frenata dal… mal di mare) a bordo della Mini pronta per Dakar e Campionato del Mondo, nello stesso anno ha vinto la sua prima corsa, Polonia, e a gennaio dell’anno successivo, 2021, la sua prima Dakar. Ecco, più o meno questo è Edouard Boulanger (o la figura che suscita tutta la mia stima).
Tornando alla “rivoluzione”, tempi e, soprattutto, urgenze diverse. Urgentissimo per Al Attiyah, ed ecco Boulanger accanto a Al Attiyah con un accordo che combacia con la campagna Dacia-Dakar (quindi fino al 2007), “svelato” dalla lista dei partenti dell’Abu Dhabi Desert Challenge e confermata dallo stesso. Ma è solo un tassello. Assolutamente non urgente il futuro di “Peter”, ancora senza attrattive irresistibili e comunque non intenzionato a guidare una macchina da Rally-Raid, eventualmente, per più di un anno ancora. Urgente ma dentro un programma in evidente, calmo corso d’opera, lo “status” di Carlo Sainz senior, il vincitore con Audi della Dakar 2024, sicuramente al lavoro, e magari in trattativa, per un progetto importante, e nel frattempo al fianco del figlio Carlos Jr. imminente ex Ferrari (ma magari le buone relazioni del padre con Audi…).
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