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Arequipa, 9 Gennaio 2019. Semplicemente, dall’altare nella polvere. Letteralmente, almeno per quanto riguarda la seconda parte della metafora. Tra San Juan de Marcona e Arequipa sono successe molte cose, forse troppe e forse non esattamente nello spirito lineare della Avventura difficile. Quando, poi, le difficoltà diventano regola generale e coinvolgono un gran numero di Concorrenti, allora viene il sospetto: congiura o errore?
Probabilmente buona la seconda ipotesi. Troppi esempi di “giardinaggio”, come dicono i francesi, troppa gente “al pascolo”, come diciamo noi, per non pensare che il road book della terza Tappa poteva essere almeno perfettibile.
È nella prima parte della lunga Speciale, 331 chilometri con partenza a pochi chilometri dal bivacco di San Juan de Marcona, che il Rally va nel caos. Avanti e indietro nel labirinto del Deserto di Ica, magnifico ma tutto uguale alla prima vista, molti concorrenti finiscono per sbagliare o per cadere vittima di errori altrui. Il risultato non cambia, si perdono alla ricerca di waypoints e direttrici.
Anche Sébastien Loeb e Daniel Elena cadono nella trappola. Non si capacitano di quella nota che finisce per costringerli a un loop infernale e dispendioso in termini di tempo. Tornano sui loro passi. No, qualcosa non funziona. Una nota del road book. Ma ne basta una, appunto. È frustrante.
Loeb e Elena, che partivano per primi in virtù del successo nella Tappa precedente, undicesimo successo alla Dakar del Fuoriclasse alsaziano, decidono di ricostruire autonomamente il percorso. In questo modo escono finalmente dal labirinto, ma allo stesso tempo offrono la preziosa soluzione agli avversari. Poco male, il caos è generale ed è destino che la classifica a Arequipa, fine della terza Tappa 800 chilometri più avanti, sia completamente stravolta. Non finisce qui, c’è anche un ulteriore rallentamento dovuto ad una piccola avaria sulla quale l’Equipaggio riesce a sorvolare.
Anche Harry Hunt, compagno di Squadra di Loeb su una seconda Peugeot 3008 DKR del Team PH-Sport, manda in archivio una tappa non propriamente idilliaca. Due forature e un tonneau, il tetto scoperchiato e un po’ di lavoro accessorio per i Meccanici.
Animo. È parte del gioco. Al bivacco alle porte di Arequipa si arriva tardi, e i Meccanici della formazione di Bernard Piallat faranno ancora più tardi. La deadline è nota: prima dell’alba tutte le Macchine del Team saranno schierate al via della quarta Tappa. Destinazione Tacna, limite Meridionale del Perù al confine con il Cile. Tappa Marathon, bivacco vietato agli Assistenti e ai veicoli di assistenza. Sulle Macchine potranno lavorare solo Piloti e Navigatori.