Dakar I Miti. Carlos Sainz. “Lo faccio perché mi spinge la passione!” [video]

Dakar I Miti. Carlos Sainz. “Lo faccio perché mi spinge la passione!” [video]
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Carlos Sainz è il mio idolo totale. Non c’è un altro Pilota capace di trasmetterti una forza così appassionata e coerente con un ruolo di assoluto primordine nel Rally-Raid
9 gennaio 2022

Punti chiave

Al Dawadimi, Saudi Arabia, 9 Gennaio. Carlos Sainz. Mi verrebbe voglia di chiudere qui il testo di presentazione dell’intervista. Non c’è nulla che un appassionato non sappia già sul suo conto, e non c’è modo di descriverlo con delle aggiunte. Allora faccio lo stesso. Descrivendolo nella considerazione di questi termini associati alla Dakar che sta, che stiamo vivendo. Carlos Sainz è il Pilota che alla bellezza di 59 anni corre e vince, e si pone il problema di essere in buona forma fisica per assecondare al meglio il suo talento e le sue… intenzioni.

Due volte Mondiale WRC, mitici anni 1990 e 1992, in coppia con l’inesauribile Luis Moya, Carlos è il Pilota che ha dato voce alla definizione di Dream Team nel mondo del Rally-Raid. E della Dakar in particolare.

Lasciamo stare i Titoli di Spagna, Asia Pacific, Central Europe e concentriamoci sul Rally-Raid. Volkswagen mette su uno squadrone di inediti prototipi Touareg, e uno è di Carlos Sainz. Carlos è Campione del Mondo Cross-Country Rally nel 2007 e vince la Dakar 2010. E una. Peugeot costruisce un missile appositamente strutturato per il target e ruba al calcio il termine Dream Team. Convoca “Peter”, Loeb e Carlos Sainz. Carlos vince l’edizione del 2018. E due. Con il ritiro delle Peugeot imbattute, il Dream Team viene travasato in una nuova avventura Mini. Carlos Sainz non tarda a implementare il record personale vincendo la Dakar prima Arabia Saudita del 2020.

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Basta e avanza per essere sicuri che nessun figlio o nipote avrà un babbo o un nonno così leggendario?

Non basta. 2021, scende in campo Audi con una vettura che è niente di più e niente di meno che una rivoluzione. La RS Q e-tron è un laboratorio di futuro lungo 4 metri e mezzo e largo 2 e trenta dove si porta in azione la storia tecnologica della Fabbrica tedesca. Tempo tre giorni e la Macchina “elettrica” vince la sua prima speciale della Dakar. È storia, la scrive Carlos Sainz al termine della Al Qaisumah-Al Qaisumah 1.

Tutto qui, un normale appassionato con qualche dote in più. O no?

No! Carlos Sainz è tutto questo e molto di più, che è la forza e la spina dorsale della sua leggenda. È una persona come poche, gentile, che trova nel suo amore per il Motorsport il modo di esprimere un’intera, vastissima gamma di qualità. Chiedetevi chi è capace di giudicare, mettere in crisi, sviluppare in ogni sua parte ed evoluzione una Macchina da Corsa per la Dakar. La risposta è qui, tra queste righe. Chiedetevi chi è capace di pensare che tutta questa Qualità è fortuna e una cosa di cui ringraziare Dio. Chiedetevi che è capace di imparare tutte le lingue del Mondo (o quasi) solo per essere capace di renderci intellegibile e non equivocabile l’espressione del suo talento, della sua enorme, infinita passione. Chiedetevi chi ha potuto far lievitare quei codici di DNA nel talento trasmesso al figlio Carlos Jr. Tutto questo, e tutto il di più che ora non sto a mettere in lista e che conoscete anche voi, è Carlos Sainz!

 

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