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Shubaytah, Arabia Saudita, 18 Gennaio 2025. Simpatico, un po’ chiuso, uno che sa programmare la sua vita e le sue attività. Un anno fa Yazeed al Rajhi, Riyadh, 30 settembre 1981, sale all’onore delle cronache non tanto per l’ennesimo incidente che lo esclude della lotta per il successo alla Dakar, quanto perché quel giorno il Pilota Toyota Overdrive cede il suo motorhome al suo idolo, Carlos Sainz, che poi andrà a vincere quella edizione, la sua quarta, con Audi. La notizia è ancora più in là, ed ecco il clamore. Non si tratta di un volgare (nel senso di popolare) camper ma di un doppio TIR, praticamente una villa tipo Bel Air su ruote, modello esclusivo LS, Lusso Sfrenato. Quel giorno Yazeed Al Rajhi tornava, un po’ deluso ma non vinto, ai suoi affari.
10 Dakar, un terzo posto nell’edizione del 2022 e un mucchio di occasioni buttate al vento. Al Rajhi è tecnicamente forte, si è fatto le ossa, come il suo idolo ispiratore, nel Mondiale WRC. Nel 2007 ha messo su il proprio Team, Al Rajhi Racing Team poi semplificato in Yazeed Racing. Assiduo fino al 2018, qualche bella soddisfazione, soprattutto nel MERC, una montagna di ritiri, con una percentuale di oltre il 50%. Quella è l’idea che ha fatto crescere di sé. Tecnicamente bravo, molto grintoso. Anzi, troppo. Dal 2018 la sua bussola di appassionato si orienta sulla Dakar, sui Rally-Raid e sulla Coppa del Mondo Baja, di cui diventa Campione due volte, nel 2021 e nel 2022. Ma è la Dakar che conta, la Dakar il suo obiettivo. Quasi un obbligo d’onore da quando si corre nel suo Paese.
Cronaca. Ci siamo. La Dakar 2025 Yazeed Al Rajhi l’ha vinta… trasformandosi. Ha imparato a gestire le sue risorse, ad amministrare l’irruenza che ne ha caratterizzato la fase “giovanile”. Ha perso per strada avversari importanti, Carlos Sainz e Sébastien Loeb, Stephane Peterhansel non c’era, non ha incontrato l’Al Attiyah migliore. Ha vinto due tappe, le giuste occasioni per farlo, e poi si è messo all’”aspetto”. Sapeva bene che una volta arrivato nell’Empty Quarter, avrebbe potuto contre sul “fattore campo”, la sua palestra delle dune. Ha avuto in Henk Lategan, stessa Auto Toyota, un avversario di altissimo livello. Forse non così gravo sulla sabbia come il saudita, è naturale, ma molto, molto veloce. Fino all’Empty Quarter in testa c’era il sudafricano. Poi il rush finale, l’azione programmata, tre tappe perfette nel luogo perfetto per un a fondo perfetto. È così che Al Rajhi ha vinto.
Al Rajhi ha iniziato a correre tardi, per la verità. Prima ha dovuto lavorare. Yazeed è uno dei figli dell'uomo d'affari Sheikh Muhammad bin Abdulaziz Al-Rajhi. Una delle famiglie più ricche del Regno di Arabia Saudita. Nel 1998 il padre l’ha nominato osservatore delle sue attività, di cui è diventato direttore generale nel Regno dal 2004, occupando quella e altre posizioni di sempre più alto livello. Oggi Yazeed Al Rajhi è il CEO di aziende che impiegano 25.000 persone, Rajhi Invest, una delle più grandi banche in Arabia Saudita (Al-Rajhi Bank), attività alberghiere, dell’industria dell’acqua (Berain), del caffè, catene di fast food e, non bastasse, una fabbrica che vende l'80% dell'acciaio dell'Arabia Saudita. A diciassette anni era al lavoro, è giusto che vent’anni dopo Yazeed Al Rajhi abbia potuto liberare la sua passione, nel frattempo cresciuta a dismisura, per la Dakar. All’undicesima partecipazione è il Campione della Dakar!
© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero
Dakar Arabia Saudita 2025 Classifica Generale Finale Assoluta AUTO
1. Y. Al-Rajhi / T. Gottschalk, Toyota, 52h 52' 15''
2. H. Lategan / B. Cummings, Toyota, + 00h 03' 57''
3. M. Ekström / E. Bergkvist, Ford, + 00h 20' 21''
4. N. Al-Attiyah / E. Boulanger, Dacia, + 00h 23' 58''
5. M. Guthrie / K. Walch, Ford, + 01h 02' 10''
6. M. Serradori / L. Minaudier, Century, + 01h 12' 04''
7. M. J.C. Yacopini / D. Oliveiras, Toyota, + 01h 57' 47''
8. J. Ferreira / F. Palmeiro, Mini, + 02h 15' 57''
9. S. Quintero / D. Zenz, Toyota, + 02h 20' 04''
10. B. Baragwanath / L. Cremer, Century, + 02h 59' 26''