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Erfoud, Marocco, 5 Ottobre 2023. 14 podi in 15 giorni all’ultima Dakar Arabia Saudita, poi l’arma Audi per il Rally-raid è sparita dalla circolazione. Nulla di strano, le “bestie” della Dakar, di solito prototipi avanzatissimi e in continua evoluzione per sorprendere gli avversari più che l’immaginario collettivo, crescono e lavorano quasi sempre in grande, strettissima segretezza, in barba alle stupefacenti maquette esposte ai saloni. Ci sono prototipi della storia che si sono visti contestualmente o quasi alla loro presentazione, progetti che sono rimasti blindati negli hangar delle factory fino al momento di andare a schierarsi sulla linea di partenza del debutto, belve da corsa il cui ruggito si è sentito solo al primo via.
La storia della RS Q e-tron è un po’ diversa. Infatti, prima la partecipazione e poi la Macchina sono state annunciate con largo anticipo, al punto da sembrare, in un primo momento, il parto di una fantasia da comunicazione & marketing. C’era da convincere il pubblico che erano veri l’intenzione e, soprattutto, quello schema di utilizzo dell’elettricità che non s’era mai visto. Così prima ancora di esistere la RS Q e-tron ha scatenato il dibattito dell’immaginazione.
Poi la Macchina è stata vista scendere in pista, sorpresa negli ultimi test nel Deserto. Tutti hanno fatto così, macchina nuova uguale test a Erfoud e Merzouga, Marocco. Quindi la RS Q e-tron è scesa in pista alla Dakar in quella forma e quel suono spaziali che hanno continuato a far bollire la fantasia. Solo dopo, anche visti i risultati, pur clamorosi ma evidentemente non soddisfacenti, la “bestia” di Audi è tornata nella protezione della segretezza per evolvere in santa pace.
Ma qualcosa è cambiato. Improvvisamente il Prototipo si vede da tutte le parti. Anzi, è proprio Audi a portarlo e metterlo in mostra. Bellissimo, perfetto in ogni dettaglio estetico e funzionale quasi l’esercizio Racing fosse già un prodotto definitivo da commercializzare, senza dubbio stupefacente, via di mezzo tra Machina dei sogni e Ritorno dal Futuro.
La RS Q e-tron viene portata in gara alla Baja Aragon, poi a stupire tre capitali europee. Madrid con Carlos Sainz e Lucas Cruz, Parigi con Stephane Peterhansel e Edouard “Dud” Boulanger, Stoccolma con Mattias Ekstrom e Emil Bergkvist. Sono i tre Equipaggi che la guideranno alla Dakar 2024. E poi è proprio la Fabbrica che comunica e mostra i test di Ottobre in Marocco, giusto alla vigilia del Rally di quel Paese al quale parteciperà, come è consuetudine, in una classe a parte, perché la RS Q e-tron è una classe a parte.
Viene anche da pensare oltre. Si dice e si scrive, dunque non sono solo chiacchiere, che coerentemente con i termini del Progetto, la Dakar 2024 sarà l’ultima della RS Q e-tron. È dunque la Dakar da vincere, a meno che non ci si voglia accontentare dell’esperimento, del progetto rivoluzionario, e c’è da supporre che sia stato fatto tutto il possibile per trasformare una macchina effettivamente, stupefacentemente competitiva in un’arma vincente. E che dunque sì, sarà una battaglia all’ultimo cavallo (oltre 350 tutti elettrici, ma generati termicamente, quelli della RS Q e-tron), tra Audi, Toyota, Prodrive, tutti ugualmente spinti da urgenza e motivazioni non negoziabili.
Sarà anche lo spartiacque di un cielo in cui voleranno improvvisamente liberi tre dei falchi più acclamati. Che sarà, dopo, di “Peter”, del “Matador” e del “Matt”? Bella domanda, che più ancora della macchina quando fu annunciata solletica la fantasia. Dal più probabile al più incerto. Mattias l’eclettico non avrà difficoltà a salire su un altro tipo di macchina, come già fa, e magari schierarsi d’inverno nel Deserto con un SSV, lo ha già fatto per imparare e poi per divertimento. Mi pare impossibile che Carlos voglia piantarla lì. Magari potrebbe entrare in gioco in una nuova sfida, via Al Attiayah e dentro Sainz in Toyota. Ho i miei timori sul futuro di Stephane. Potrebbe anche essere arrivato il momento di piantarla lì, a Monsieur Dakar 14 volte vincitore non mancano certo i bei ricordi, e di dedicarsi ad altro, meno impegnativo e più rilassato. Prospettiva giusta e legittima, certo terribile per noi!
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