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Yanbu, 28 Dicembre. Dakar Arabia Saudita 2023. È la 45ma edizione. È il quarto paragrafo del terzo Capitolo. Dopo quelli intitolati all’Africa e al Sud America, dal 2020 Amaury Sport Organisation sta scrivendo il capitolo dedicato all’Arabia Saudita, dopo aver interrotto, anche un po’ bruscamente, il bellissimo e comunque compiuto ciclo di 10 anni di Dakar nel Cono Sur dell’America Latina.
Con il beneficio d’inventario post verifiche, l’edizione 2023 porta sulla linea di partenza 820 Concorrenti e 455 mezzi, Dakar Classic compresa. In dettaglio, 125 Moto e 19 Quad, 73 Auto, 93 SSV nelle 2 categorie, 56 Camion, 89 auto e camion Classic. 68 nazioni rappresentate, 54 Ragazze, 150 Rookies. Francesi i “fans” più numerosi. I “Mezzi” da Corsa sono varianti e “ibridazioni” che condensano le tappe di un’evoluzione iniziata contestualmente alla nascita del Rally, 26 Dicembre 1978. Talune sono evoluzioni darwiniane legate all’adattamento al Rally, altre vere e proprie alchimie ingegneristiche e tecnologiche ormai lontanissime dal ceppo originale. Le Moto sono evoluzioni lineari, i Quad piuttosto degli ibridi. Delle Auto originali, le antesignane “Jeep”, Ranault 20 o Peugeot 504, restano solo tracce nei prototipi di oggi e nei nuovi SSV, vera e propria “specie” nata tra le pieghe delle gare del deserto. Contrariamente alle apparenze i Camion, gli “Elefanti del Deserto”, sono veri e propri “Mostri” al perenne inseguimento, in scala maggiorata, delle performance assolute, delle sorelle più piccole.
Dal 2014 non si tracciava sulla carta una Dakar così lunga. La Dakar Argentina-Bolivia-Cile di allora, 36ma della serie, sommava oltre 9.300 chilometri in 13 Tappe. La 45ma di oggi 8.549 chilometri in totale di cui 4.706 di Prove Speciali in 14 frazioni più il Prologo del 31 Dicembre. È la quinta volta che l’intero Rally si svolge interamente entro i confini di un’unica Nazione. A parte le 4 (con questa) in Arabia Saudita, solo nel 2019 si scriveva della Dakar 100% Perù dell’addio al Sud America.
Il 6 Gennaio, la Ha’Il-Al Duwadimi è la Tappa più lunga dell’edizione 2023, 877 chilometri in totale, di cui 467 di Speciale. Il giorno successivo, invece, è la volta della Prova Speciale più lunga, 472 chilometri nell’anello di Al Duwaidimi. Ad eccezione del Prologo del 31, 11 chilometri tutti di Prova, la Speciale più corta della prima parte di Dakar misura 373 chilometri. Tutt’altra pasta la seconda parte. Tappe generalmente più corte e Speciali sensibilmente ancora di più. Soltanto 113 per la 10a alla volta di Shayba, 185, 154 e 136 chilometri le ultime tre Tappe. Attenzione, non bisogna farsi ingannare dalle apparenze. State a vedere che alla resa dei conti scopriremo che l’equilibrio non è così sbilanciato e che le ore di guida saranno molte e… significativamente eloquenti della natura dell’impegno.
Dall’1 al 15 Gennaio, più il prologo del 31 Dicembre. Sono due settimane abbondanti di una Gara che, tuttavia, possiamo dividere ancora più precisamente in due parti distinte. 8 tappe prima della giornata di riposo di Riyadh, o la “Dakar dell’Ovest” per il 70% del chilometraggio, e 6 dopo o della “Dakar dell’Est”. Con partenza dal Mar Rosso del Sea Camp di Yanbu, e arrivo sul Golfo Persico di Dammam, la Dakar in corso d’opera viene poeticamente definita “Coast To Coast”. La separazione tra le due parti è resa più evidente dai “contenuti” immaginabili. Piste, sassi & pietre, navigazione e “gas” nella prima parte. Nient’altro che sabbia, dune, navigazione nell’inferno dell’Empty Quarter, l’inquietante, “vuoto” deserto di Rub’Al-Khali, nella seconda. Chilometraggi elevati nella prima parte, assai ridotti, talvolta drasticamente, nella seconda, il che può stare a sottolinearne l’infernalità dei tracciati e dell’impegno richiesto per affrontarli.
14 Tappe tra l’1 e il 15 Gennaio. Nel “mazzo” una Marathon, le due tappe del 12 e 13 Gennaio collegate dalla… assenza dell’assistenza intermedia, e ben 4 “anelli”, con partenza e arrivo nello stesso luogo, che vuol dire anche bivacchi di più giorni a Ha’Il, due giorni il 4 e 5 Gennaio, Al Duwadimi il 7 e Shayba il 13. È un vantaggio per tutti, ma soprattutto per le Assistenze che risparmiano il trasferimento tra un bivacco e quello successivo. Ancora di più nel caso del bivacco intermedio della Marathon, un punto nel nulla denominato eloquentemente “Empty Quarter Marathon”, che gli assistenti ignoreranno del tutto. Sempre a proposito di assistenze, quest'anno è manna. Tra "anelli" e Marathon è un bel risparmio di ore di guida, per gli assistenti soltanto 3.300 chilometri di trasferimenti.
Ma per prima cosa i Concorrenti scopriranno il Super Bivacco, il Sea Camp allestito solo per la Dakar su una lingua di deserto di si affaccia sul Mar Rosso, 450 chilometri a Nord di Jeddah, una manciata a Nord di Yanbu, che è uno dei principali porti Sauditi del Mar Rosso e che è sede dell’industria navale del Paese. Al Sea Camp, città della Dakar per 5 giorni pieni, di tutto. Quel che serve per non sentirsi abbandonati e per iniziare la Corsa nel migliore dei modi. Anche questa è una novità.
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