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Al-Hofuf, 14 Gennaio. Un giorno alla fine, Sébastien Loeb forse non ce la farà, forse non riuscirà a vincere la sua prima Dakar dopo aver ottenuto due piazzamenti. Però il fuoriclasse alsaziano porterà a casa un passo avanti e il suo nome resterà inciso anche nel libro dei record. Nel 1989, la Parigi-Tunisi-Dakar famosa anche per il lancio della monetina per la risoluzione Jean Todt, Ari Vatanen e Bruno Berglund, con la Peugeot 405 Turbo 16, ottennero 5 vittorie consecutive tra Agadez e Bamako. Oggi Sébastien Loeb e Fabien Lurquin, Bahrain Raid Xtreme Prodrive, battono quel record ottenendo la sesta vittoria consecutiva. Lasciano sulle sabbie dell’Empty Quarter la loro lunga scia di ininterrotta imbattibilità. A parte il valore che queste vittorie potranno avare nel corso del Campionato del Mondo Rally-Raid, quello di oggi è l’ennesimo autografo di un Campione e ambasciatore di una passione di cui essere orgogliosi.
Loeb e Lurquin non hanno fatto una piega neanche sulla Shaybah- Al-Hofif, 153 chilometri due di sabbia. Non era chiaro, ma non si sospettava neanche lontanamente che la penultima Tappa potesse essere così più dura di quelle che l’avevano preceduta. Loeb è partito per primo, ha aperto la strada per tutta la lunghezza della Speciale ed è stato il più veloce ad ogni controllo di passaggio. Fino all’ultimo, naturalmente. Non ha avuto avversari particolarmente “attivi”, tutti ormai rassegnati o paghi, ma nella speciale circostanza questo invece di togliere aggiunge valore all’impresa. Una corsa perfetta e solitaria, l’Uomo e la Macchina contro il Deserto.
E chi mai poteva osare? Al Attiyah, Toyota, ha dato via altri cinque minuti del suo incredibile patrimonio di vantaggio. Niente. Il qatariota è adesso alla quasi matematica certezza di poter ottenere la quinta vittoria alla Dakar, e può iniziare a rilassarsi. Niente da sperare da chi viene dietro. Nessuno spazio per costruire niente. Lucas Moraes, Toyota Overdrive, difende il terzo posto di un debutto straordinario. Giniel de Villiers e Henk Lategan curano il quarto e quinto posto che, se hanno un grande valore personale, certamente ne hanno di più per Toyota che porta al traguardo e nei primi cinque della Generale le tre Hilux del Team ufficiale Gazoo Racing. Diciamo che qualche linea di attività si poteva immaginare tra i circuiti di adrenalina di Mattias Ekstrom, lo svedese sempre a caccia di successi, ma evidentemente la linea garantista di Audi deve aver prevalso.
Il trend tra i Prototipi Leggeri si mantiene sulla standard. Mitchell Guthrie continua a vincere nel finale, Austin Jones mantiene confortabilmente la leadership. Continua ad andare la benzina sul fuoco di Eryk Goczal, che sta spingendo sull’acceleratore per ribaltare la situazione che lo vede pagare ormai meno di 3 minuti e mezzo al leader degli SSV T4, Rokas Baciuska. Gara infinitamente bella. Certamente non come quella delle moto che registra appena 12 secondi tra Toby Price e Kevin Benavides. Anche questo è un record della Storia della Dakar. I 136 chilometri della Al-Hofuf-Dammam saranno incandescenti!
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